Ci aveva provato il Tigre, settimane fa. Ma la sensazione era già stata negativa allora, e più il tempo è passato, più se ne ha avuta la conferma. E così Marcelo Larrondo si ritrova a un passo, di nuovo, dal vestire la maglia granata, dopo averla salutata sei mesi fa per tornare nella sua Argentina, a tentare una nuova esperienza con la maglia del Tigre.

 

Esperienza a corrente alternata, ma comunque mediamente positiva. Le casse del club, tuttavia, in stato disastroso, hanno portato però a chiedere al Toro di trovare un accordo per il riscatto, a cifre inferiori rispetto ai due milioni di euro concordati. Nulla da fare, e sebbene il giocatore abbia dichiarato che non gli sarebbe dispiaciuto rimanere, difficilmente, il primo luglio, sarà ancora in forza alla squadra allenata da Alfaro.

 

Rientrerà, Larrondo, e nulla vieta che il Tigre stesso, una volta fatto cadere il diritto di riscatto, torni a bussare alla porta del giocatore per un nuovo prestito. Ipotesi che però non scalda molto Cairo e Petrachi, più propensi a una cessione a titolo definitivo. Per questo è stato dato mandato all’agente del giocatore, Meozzi, di aiutare a trovare una sistemazione. Alcune voci parlano di una nuova proposta al Chievo (dove doveva approdare lo scorso gennaio, nell’ambito di uno scambio con Maxi Lopez), per ora senza però grandi conferme. Altre parlano dell’intenzione di cedre il giocatore definitivamente all’estero – visto che la documentazione per ottenere la cittadinanza italiana non è ancora pronta – così da liberare un posto da extracomunitario in rosa.

 

Lo stesso tentativo verrà fatto, per altro, per Marko Vesovic, che rientra a Torino ma che a Torino non resterà. Sul giocatore si erano posati gli occhi del Sarajevo, la trattativa continua ma non è alla svolta. Il Toro, ora, per entrambi i giocatori dovrà poi decidere se convocarli per il ritiro di Bormio o se lasciarli in maniera più netta ai margini della rosa, in attesa di una sistemazione.

 


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