Il Toro ha ritrovato la vittoria che mancava dalla sfida casalinga contro il Palermo e il successo esterno che mancava addirittura dalla gara inaugurale contro il Frosinone. Una prova di grande carattere della squadra contro una avversaria, l’Atalanta, che non aveva ancora perso tra le mura amiche. Una vittoria che può dare nuovo morale in vista di questo rush finale, prima della sosta natalizia.

 

Per ritornare ai ritmi di inizio stagione il Toro deve ritrovare anche il miglior Quagliarella. L’attaccante è apparso infatti in ombra anche nella vittoria di Bergamo: poche giocate degne della sua classe e poca decisione sotto porta, soprattutto nella grande occasione da gol maturata nei primi minuti della partita. Quagliarella non segna addirittura dal match casalingo contro la Sampdoria, in cui realizzò una doppietta. Prima della Samp le reti con Frosinone e Fiorentina, dopo una striscia di nove partite senza gol. Troppo per un attaccante dell’importanza di Quagliarella.

 

In realtà l’attaccante granata non è nuovo a lunghi periodi di digiuno da gol. Anche nella passata stagione l’attaccante era rimasto a secco in campionato per undici giornate, dalla gol contro l’Udinese del 19 ottobre 2014, a quello contro il Cesena del 18 gennaio 2015. Nel mezzo solo un gol in Europa League nella sconfitta di Helsinki. Stagione comunque conclusa con il record personale di 13 reti in Serie A, a cui si aggiungono il gol nel preliminare di Europa League, i due nella fase a gironi e quello, su rigore, nella gloriosa trasferta di Bilbao.

 

Contro il Bologna, l’attaccante ha l’opportunità di scacciare la crisi e di ritrovare gol decisivi. La concorrenza di Maxi Lopez e Belotti si fa sentire. Il migliore Quagliarella è però un elemento indispensabile del Toro di Ventura, non resta che ritrovarlo.


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