Il Toro del futuro, passa dal suo allenatore. Non è casuale, infatti, che in questo momento la società granata si stia concentrando sulle operazioni minori per il calciomercato, quelle che riguardano giovani di prospettiva (come Lys Mousset) e che nello specifico poco avranno a che fare, nell’immediato, su possibili cambiamenti in prima squadra. Prima squadra che, in questo Cairo è stato molto chiaro, non verrà smantellata. Ventura o non Ventura. Gli investimenti della scorsa estate sono stati ingenti, e il Torino non ha nessuna intenzione di svalutare il cartellino di giovani in cui ha creduto e crede tutt’ora. Certo, la partenza di qualche big è possibile (Glik e Peres su tutti), ma l’impianto della squadra difficilmente verrà stravolto. Per un lavoro in continuità – ma anche in progredire – con quanto fatto in questi ultimi anni.

 

Ventura o non Ventura, appunto. Il futuro del tecnico continua a restare in bilico, nonostante le dichiarazioni che assumono contorni sempre più di facciata e sempre meno concreti dei diretti interessati: Cairo da un lato, l’allenatore dall’altro. Le condizioni per l’addio sono però ben chiare: Ventura dovrà prima trovare un’altra sistemazione, perché il tecnico ha un contratto in essere con il Torino fino al 2018 e non rinuncerà al trattamento economico che ha sottoscritto lo scorso autunno. Per contro, Cairo non vuole mantenere due allenatori a libro paga, sempre nell’ottica di non appesantire inutilmente il bilancio, dopo anni di bonifica costante e continua, che ora ha dato i suoi frutti.

 

E quindi? Quindi si aspetta, perché il tecnico piace al Cagliari, soprattutto; ma non dispiace nemmeno alla Lazio, che segue molto da vicino anche Sinisa Mihajlovic, che dall’ambiente biancoceleste proprio non avrebbe bisogno di farsi conoscere. Ma proprio il tecnico serbo è stato contattato da Cairo negli scorsi giorni: niente di definito o definitivo, un colloquio perlustrativo, si può dire, per testare l’eventuale interessamento dell’allenatore a prendersi in carico la squadra granata. Interessamento che si è registrato, e che potrebbe portare a possibili svolte in futuro. E oltre Mihajlovic? Sempre in caldo la pista Gasperini (che non dispiace proprio per il concetto della continuità del modulo), che avrebbe però molti più problemi rispetto all’ex Sampdoria e Milan ad ambientarsi in un mondo che, sicuramente, sulle prime gli sarà ostile visti i precedenti bianconeri. Il Toro, in generale, resta alla finestra: prima Ventura; poi il sostituto. Ma il contatto con Mihajlovic lascia pensare che l’idea di un cambiamento della conduzione tecnica sia tutto fuorché campata per aria, o illatoria. Il futuro è incerto davvero, e il mercato, per ora, resta bloccato.

 


Toro, doppia seduta: tra gli assenti anche Obi

La rassegna stampa del 27 aprile 2016