Continuano i contatti tra il Torino di Cairo e Sinisa Mihajlovic, tecnico in cima alla lista dei desideri per poter rimpiazzare Giampiero Ventura, il cui futuro, nonostante le dichiarazioni di facciata, continua a essere in bilico. L’allenatore serbo si libererà dal Milan, con il quale ha un contratto in essere fino al 2017, a prescindere dal possibile sviluppo col Toro, che però si fa sempre più concreto, giorno dopo giorno.

 

La discriminante resta sempre legata a Ventura, e alla possibilità del tecnico di trovare un’altra sistemazione al termine della stagione. Ma il tecnico granata un suo mercato ce l’ha, e le insistenze di squadre come il Cagliari si stanno facendo sempre più forti, per convincere l’allenatore a cambiare lidi al termine della stagione. Di fatto, Ventura al Toro resta legato da un filo paradossalmente sottile (come i rapporti logorati con una parte dell’ambiente, per esempio) e spesso (rappresentato dall’ingaggio milionario che l’allenatore percepirà, al momento, fino al 2018), e i dubbi sulla sua permanenza continuano.

 

Mihajlovic, intanto, parla con il Toro e con la Lazio, l’altra squadra fortemente intenzionata ad avere l’alleantore, ex simbolo del club da calciatore. Ma Lotito ha una possibilità di scelta piuttosto alta, con tanti allenatori vagliati, vista la scarsa possibilità di permanenza di Inzaghi. La sensazione è che ci vorrà ancora almeno un mese, prima che chiarezza definitiva possa essere fatta. A Mihajlovic non dispiacerebbe l’idea di legarsi al suo nuovo club per due anni (con opzione per il terzo), a cifre simili a quelle che attualmente percepisce proprio Ventura al Toro.

 

Insomma, tutte condizioni perché Cairo possa decidere di intraprendere questa squadra, che sarebbe la prosecuzione di un percorso avviato cinque anni fa con Ventura. L’addio con il tecnico genovese sarebbe non al miele, di più. Ma sarebbe comunque un addio. E la possibilità resta: non fosse solo per non farsi trovare impreparati, nel caso in cui il divorzio di Ventura con il Toro si materializzasse davvero. Il che costituirebbe, certamente, un cambiamento epocale.

 


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