Apre al futuro, Bruno Peres. Lo fa con il sorriso sulle labbra, come sempre, nel post partita di Torino-Napoli. E lo fa in maniera sorprendente. Non tanto per ciò che riguarda la sua permanenza in granata (dipenderà dalle offerte che riceverà Cairo), quanto piuttosto sul suo impiego. Apertura totale al ruolo. O meglio, ai ruoli. E se dovesse restare a Torino, il terzino granata potrebbe non essere più impiegato solo, o soltanto, a destra. O, addirittura, potrebbe non essere più un terzino.

 

Lui la disponibilità l’ha messa tutta: “Non importa la posizione in campo, l’importante è fare bene” ha infatti dichiarato. E non sono parole di facciata. Peres, a sinistra, ha dimostrato di saperci stare senza alcun problema: sia contro l’Udinese, sia contro il Napoli, l’ex Santos ha giocato sulla corsia mancina, facendo più che bene. Suoi alcuni assist durante la sfida contro i friulani, suo il gol contro i partenopei: un posizionamento che ha convinto Ventura, dopo le perplessità delle scorse settimane, degli scorsi mesi.

 

D’altra parte, Ventura ha fatto capire abbastanza chiaramente di non essere così convinto a snaturare troppo la posizione di Peres, che ha confermato quanto il tecnico sia stato importante nel suo percorso di crescita, soprattutto a livello di conoscenze tattiche. Ma la storia del calciatore parla di un Peres che, prima di essere terzino, giocava da esterno offensivo: “sarei sicuramente più vicino alla porta, anche perché andare avanti e indietro per la fascia può essere davvero molto faticoso” dice. Nessuna lamentela, anzi. Solo una constatazione. La disponibilità, da parte del giocatore, c’è eccome. Da convincere, invece, è Ventura, poco avvezzo (giustamente: non si può lasciare nulla al caso) a stravolgimenti tattici nei confronti dei suoi giocatori. Ma se per il terzo anno consecutivo il giocatore dovesse restare in granata, qualche sorpresa tattica potrebbe essere bene accolta. Sorpresa, appunto; non stravolgimento. Aiutando la squadra a trarre ulteriore giovamento.

 


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