Esclusiva / Bonesso: “Il calcio è fatto di episodi ma tutto è possibile, con la Juve bisogna giocare a viso aperto”

Il ricordo di Bersellini, mancato proprio ad una settimana dal derby, gli aneddoti di un calcio che sembra distantissimo e poi, ovviamente, la stracittadina e la sfida contro i bianconeri della Juventus. Nella settimana del Derby della Mole, a poche ore da una sfida che per i granata ha un sapore certamente differente da qualsiasi altra, non potevamo non interpellare uno dei protagonisti di una storica e indimenticata sfida: quel 3-2 nel quale proprio Bonesso siglò una delle reti che in appena tre minuti ribaltano il risultato e portano quella stracittadina e quel Toro nella storia.

Bonesso, purtroppo la scorsa settimana non si è chiusa in maniera felice, con la scomparsa di Bersellini. Che ricordi ha di lui?
Sono passati tantissimi anni ormai ma una cosa la ricordo bene: lo chiamavano sergente di ferro per come allenava le sue squadre ma in realtà era una persona buona di animo. Purtroppo non ho vissuto a stretto contatto con la squadra in quella stagione perché facevo il militare. Ero nella squadra atleti e dal lunedì al venerdì si viveva in caserma poi nei weekend raggiungevamo le nostre squadre per la partita. L’ho vissuto poco ma ho assolutamente un bel ricordo di lui e diversi aneddoti buffi, come quello del primo incontro.

Ce lo racconta?
Noi da giugno a luglio stavamo a Barletta, era l’anno della vittoria dei Mondiali in Spagna, ma io ero riuscito ad avere cinque giorni di permesso e ho potuto raggiungere il Toro che in quel periodo era in ritiro in Valle d’Aosta. Quando arrivai rimasi subito stupito vedendolo arrivare a pranzo con in mano tre mele, di quelle verdi, dietetiche. Bersellini era anche un po’ tondetto di corporatura e aveva la fissa della dieta tanto che lui allenava sempre con addosso il k-way, anche a luglio, per sudare. Poi però la sera, lo sorpresi davanti alla televisione mentre si mangiava due cornetti gelato (ride, ndr). Poi ovviamente ricordo il Filadelfia, è stato bello tornare in occasione dell’inaugurazione, non potevo mancare.

A proposito del Filadelfia, lei l’ha vissuto davvero: ci racconta quelle emozioni?
Io sono arrivato al Toro nella stagione ’75-76 e ho iniziato così la mia carriera, facendo il raccattapalle davanti ai miei idoli come Pulici. In quello stadio ho poi conosciuto persone importantissime come Vatta, Ellena o Marchetti che fu uno di quei ragazzi che finirono il campionato nell’anno della tragedia di Superga. Era un posto dove c’erano valori importanti che si cercava di tramandare anche ai ragazzi più giovani. Oggi la rinascita del Fila, seppur moderno e per forza di cose diverso da quello che era un tempo, è una cosa importantissima.

Torniamo però a Bersellini: per lei è stato importante anche se quell’anno non fu facile.
No, purtroppo fu una stagione difficile per me a causa degli infortuni. Arrivavo da un’annata ottima dove con Giacomini ero anche diventato capocannoniere davanti a Pupi. Poi sono arrivati gli infortuni e l’anno successivo ho fatto solo 9 presenze e un gol, quello del derby del 3-2. Spiace sempre molto perdere persone importanti con cui hai avuto a che fare. Ricordo che prima del derby di andata mi disse che voleva farmi giocare. Poi al giovedì, nell’ultima partitella prima della partita, mi sono stirato. Lui mi venne a parlare e mi disse che era un peccato perché mi avrebbe fatto giocare. Al ritorno, dopo quel 3-2 storico, mi disse che avrei giocato l’ultima parte di stagione. La settimana dopo il derby andammo a giocare in Coppa Italia contro il Catanzaro: mi fece partire titolare ma dopo appena 20/25 minuti in un contrasto con un difensore mi procurai una distorsione al ginocchio.

Parliamo proprio del derby: come avevate preparato quella partita? E soprattutto cosa vi disse Bersellini nell’intervallo?
Onestamente della preparazione ricordo poco. Bersellini non smise mai di sostenerci, ce la potevamo fare, lo sapeva, e ci incitava a non mollare. Ma quello era nella nostra mentalità sempre, non solo nel derby, faceva parte di noi cresciuti al Filadelfia. Ricordo, e si vede anche nei video, che ad un certo punto alzò un dito verso il cielo, era il primo tempo, e disse che “Se lassù c’è qualcuno, si deve ricordare di noi”. Alla fine tornando in panchina guardò in alto e disse “ve l’avevo detto io”. L’anno prima io e Dossena avevamo segnato ma quella volta fu la Juve a vincere in rimonta per 4-2. Noi però li affrontavamo a viso aperto, come ci avevano insegnato da ragazzini nelle giovanili del Toro, non avevamo assolutamente nessun timore reverenziale. Oggi è cambiato tutto, conosci tutto del tuo avversario e il divario è molto grosso. Però anche all’epoca, se guardiamo l’11 della Juve era composto dai giocatori che avevano vinto il Mondiale in Spagna. Erano forti ma noi giocavamo alla garibaldina, davamo tutto. Poi a volte andava bene e altre si perdeva.

Veniamo a oggi. Sta seguendo il Toro?
Seguo il calcio, mi piace ma piacciono soprattutto le squadre che sanno mostrare un bel gioco come l’Atalanta ad esempio. Ecco, le squadre, anzi le società che sanno trasformare in risultati le giuste filosofie mi piacciono molto. Del Torino apprezzo molto l’impatto che ha avuto Mihajlovic pur ovviamente avendo i pro e i contro come tutte le cose. Mi piace che voglia imporre il suo gioco. Poi lo puoi fare in tanti modi: alla sua maniera oppure in una più accorta come faceva Ventura. Ma il fatto è che il calcio è fatto di episodi, a volte favorevoli, a volte sfavorevoli.

E in prospettiva derby? Come dovrebbe affrontarlo il Toro?
Come ha fatto lo scorso anno. Aveva giocato un buona partita, nel modo giusto. Poi purtroppo gli episodi non sono stati favorevoli. A volte sono quelli che cambiano tutto e il nostro derby del 3-2 lo dimostra. Sul 2-2 noi potevamo limitarci a difendere il risultato e invece abbiamo giocato a viso aperto senza accontentarci del pareggio. Ho sentito dire da molti che lo scorso anno Mihajlovic fu troppo presuntuoso per i cambi che fece. Secondo me assolutamente no: se prima del gol di Higuain avesse segnato il Toro sarebbe stato diverso. Sono episodi.

Chiudiamo con un’ultima domanda: se sabato ci fosse lei negli spogliatoi con i ragazzi, al posto di Miajlovic, cosa direbbe ai suoi uomini?
Negli anni ho visto spesso allenatori mostrare ai loro giocatori il famoso discorso di De Niro nel film “Ogni Maledetta Domenica” alla sua squadra prima della finale. Bene, io oggi forse, per far capire loro che tutto è possibile, gli farei vedere quei 3 minuti della nostra rimonta.


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Vanni(CAIROVATTENE IN BELIZE)

Io me lo ricordo anche per il mal di schiena che mi è durato un mese. Arrivavamo sempre tardi e quella volta mi è toccata la balconata del secondo anello in Maratona. Già al pareggio ero appeso più fuori che dentro ma al terzo goal pensavo mi spaccasserro in due… Leggi il resto »

ExIgneFaxArdetNova
6 anni fa

Ricordo del mio primo derby, stagione 71-72, ero bimbo, fatto entrare nei parterre da un amico di famiglia che faceva la maschera all’ingresso di tribuna. Li dalla mattina, vidi lo stadio che si riempiva lentamente, poi la partita, gli ole’ della maratona, Rampanti che triangolava sulla fascia destra, Mozzini che… Leggi il resto »

Lovi
6 anni fa

questa non me l’avevi mai raccontata, con tutte le volte che ci siamo visti al Museo…

ExIgneFaxArdetNova
6 anni fa
Reply to  Lovi

Lovi, queste storie le conservi dentro con il pudore che si riserva per i ricordi importanti…

Lovi
6 anni fa

quando ci vedremo te ne racconto una che non sai… e che mai immagineresti

ExIgneFaxArdetNova
6 anni fa
Reply to  Lovi

Lovi, allora detta così muoio dalla voglia di conoscerla ??

Vanni(CAIROVATTENE IN BELIZE)
Reply to  Lovi

Pallone autografato da Bettega?

1969granata
1969granata
6 anni fa

Maledizione…sarà che invecchiando si diventa più sensibili ma stavolta mi sono proprio commosso…
A volte non condivido alcuni pensieri ma poche vicende umane come quelle del Toro mi danno più senso di appartenenza: vi voglio bene fratelli.

Francesco 71 (rondinella)
Francesco 71 (rondinella)
6 anni fa

Sarà oggi? Sarà oggi il giorno che aspetto da oltre 20 anni? E’ vero un derby lo abbiamo rivinto ed è stato bello, ma per loro, oggettivamente, contava molto poco. Oggi no, oggi è diverso, conta per loro almeno quanto per noi, poi siamo là, in quella gomorra costruita negli… Leggi il resto »

Lovi
6 anni fa

ma che avete tutti oggi??? Splendido Francesco! Una volta queste cose sapeva scriverle così solo Lovi… 😉

Francesco 71 (rondinella)
Francesco 71 (rondinella)
6 anni fa
Reply to  Lovi

oggi è un giorno speciale. Non ho dormito, mio figlio si è svegliato 2 ore prima, succederà qualcosa, il destino ce lo deve fratello.

Lovi
6 anni fa

Succede sempre qualcosa a Noi del Toro quando c’è il derby. Un po’ come il sangue di San Gennaro che si scioglie nella sacra ampolla, ogni volta il miracolo della Nostra fede si compie, celebrando la nostra unicità monoteista. Qualunque sia il risultato, Noi del Toro il derby lo abbiamo… Leggi il resto »

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