L’episodio: durante Fiorentina-Torino, Hart è andato a parlare con ogni singolo compagno. Il portiere si cala nella realtà: delittuoso lasciarlo partire

Fiorentina-Torino, secondo tempo. Il Torino, sotto di una rete, vuole provare ad agguantare un pareggio che, per come si era disputata la prima frazione di gara, sembra quasi un miraggio. Bisogna crederci, servono grinta e testa, doti che un giocatore esperto come Joe Hart ha da vendere. E durante una pausa di gioco, mentre i medici viola assistevano Sanchez infortunato, proprio il portiere granata si rende protagonista di un episodio significativo. Scatta dalla porta, per andare a parlare, abbracciare, battere il 5, motivare insomma, ogni singolo giocatore: da Moretti ai giovani Lukic e Gustafson, fino a Ljajic e il più lontano (per ragioni tattiche), Belotti. Nessun escluso: Hart ci crede, ci deve credere anche la squadra. E un leader sa quando deve intervenire.

CAMPO, 12.2.17, Torino, stadio Olimpico Grande Torino, 24.a giornata di Serie A, TORINO-PESCARA, nella foto: Joe Hart
CAMPO, 12.2.17, Torino, stadio Olimpico Grande Torino, 24.a giornata di Serie A, TORINO-PESCARA, nella foto: Joe Hart

D’altra parte, ci è voluto davvero molto poco perché l’estremo difensore capisse il campionato italiano: qualche errore all’inizio, sì, ma poi è diventato una vera saracinesca, e solo raramente i gol subiti portano, suo malgrado, la sua firma. Si pensi proprio alla gara di lunedì scorso: almeno 3 sono state le parate decisive, che hanno permesso al Torino di chiudere con un passivo di sole 2 reti al termine dei primi 45′. Ed è questo il nodo della questione: un giocatore così, ora, si sta rivelando esattamente per quello che è: un campione, un punto dal quale sarebbe davvero difficile separarsi, nell’ottica di costruire un organico sempre più competitivo. Così direbbe il cuore, e in parte anche la testa calcistica: così non dicono però le logiche di mercato, che anzi spingono Hart sempre più lontano dal Toro a fine stagione.

D’altra parte, lo stesso Cairo aveva messo le mani avanti, già qualche mese fa: “Per ora godiamoci Hart, ma il suo stipendio non è per nulla accessibile ai nostri parametri. A giugno vedremo“. E giugno non è nemmeno così lontano. Avrebbe senso provare a fare uno sforzo, per costruire intorno al portiere una rosa dal grande potenziale? Al City le porte sono chiuse (“sono contento di chi ho” ha detto Guardiola) e le alternative, certo, non mancano, ma l’addio di Hart, di questo Hart, sembra davvero un’occasione sprecata, per svoltare. E per puntare sempre più in alto.


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mario tifoso dal 1958
mario tifoso dal 1958
7 anni fa

Non credo che braccino potrá impegnarsi per Hart, data l’etá matura e l’alto costo Hart non potrá portargli una plusvalenza! Considerando il valor aggiunto che Hart porta alla squadra sarebbe invece giustificata una spesa importante.

MondoToro
7 anni fa

skorupski o come si scrive costa un terzo, guadagna un quinto e al massimo ci rimetti 4-5 punti, cosa trascurabile per una squadra che nona o tredicesima chi se ne fotte. La Roma non ha un euro per Peres, ci infilerà skorupski o iturbe, speriamo a sto punto il primo.… Leggi il resto »

McKenzie
McKenzie
7 anni fa

Esistono statistiche per capire quanti punti ha portato un portiere? Joe fenomenale secondo me…

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