Alla vigilia di Genoa-Torino, parla Mihajlovic: “Contro il Napoli siamo crollati. Questo atteggiamento non è ammissibile. A fine stagione faremo le valutazioni”

È stata una settimana sicuramente molto calda per Sinisa Mihajlovic. L’allenatore del Torino, dopo la disfatta contro il Napoli, ha deciso lunedì scorso di portare tutta la squadra in ritiro, affinché tenesse alto il livello dell’attenzione in vista di Genoa-Torino di domani: una partita che per i granata in realtà ha poco da dire a livello di campionato, ma non per questo da disputare anonimamente. In conferenza stampa allo stadio Grande Torino, Sinisa Mihajlovic presenta la sfida di domani: ecco le sue parole in diretta live. Solo l’allenatore, oggi, interviene in conferenza. “Non ho portato la squadra in ritiro perché abbiamo perso, ma come abbiamo perso: si può perdere, ma mai mollare. Noi dopo il 2-0 non abbiamo mollato, siamo proprio crollati, senza lottare. Per me e per loro è umiliante: si sono divertiti a casa nostra i giocatori del Napoli, e non deve accadere. Ma questa non è una decisione mediatica: serve a me, ai giocatori e alla società, il campionato dura fino al 28 maggio e bisogna sempre dare il massimo. E si fa per creare un gruppo compatto, la mentalità giusta, e capire dove intervenire per il futuro“.

Continua Mihajlovic: “In questi momenti non bisogna arrabbiarsi e basta, ma essere lucidi nell’analisi per capire cosa ci serve per l’anno prossimo. Ai miei giocatori non ho mai chiesto di vincere una partita per forza, ma di avere l’atteggiamento giusto e non mollare mai. È il minimo che chiedo a un professionista: massima professionalità e rispetto per se stessi, per la maglia, per la società e per i tifosi. Se uno ama e tiene al proprio lavoro, e vuole avere la coscienza pulita, questa è la minima cosa da fare. E quando non si fa, si valuta: all’interno del gruppo ci sono patti e promesse che si dicono. E se non si rispettano, ci sono le conseguenze. Altrimenti non c’è credibilità. Già qualche mese fa avevo detto che non accettavo atteggiamenti da mezze seghe: se fosse successo, sarebbe accaduto quanto capitato proprio questa settimana. Domani mi aspetto una partita seria e importante da parte dei giocatori: per intensità, impegno, amor proprio, carattere. E penso che questo non valga solo per il Torino: non parlo di storia, passato e valori; ma penso che siano le basi per ogni società di calcio e di Serie A. È vero che io sono sampdoriano, ma non ho nulla col Genoa e mi spiace vederli in difficoltà: ma noi faremo il massimo per vincere; come l’abbiamo fatto col Crotone, lo faremo a Marassi e domenica col Sassuolo“.

Ancora sul ritiro: “Ho anche detto ai miei ragazzi che se domani non vedo quel che voglio, allora si torna in ritiro. Senza un giorno di pausa, e magari anche dopo l’ultima partita, contro il Sassuolo. Capisco che la cosa più complicata per una squadra di calcio è creare una mentalità vincente, con le basi e il giusto atteggiamento sul campo. Di avere un DNA ben delineato. E quando parlo di questo, intendo proprio l’atteggiamento e il massimo rispetto per tutti“.

Cosa serve per l’anno prossimo? “Ne parleremo l’anno prossimo. Adesso noi possiamo parlare solo della partita col Genoa. Noi sappiamo cosa serve, ma stiamo valutando tante cose: per questo dico che bisogna essere lucidi. Quello che dico è che è inutile fare la partita della vita con la Juve e poi prendiamo 5 gol col Napoli: se la carica nervosa di un gruppo dura una settimana, allora qualcosa da aggiungere c’è. Abbiamo avuto molti black out, lavorandoci non siamo riusciti a cambiare del tutto. Non servono processi, ma serene valutazioni. Ora cerchiamo di chiudere il campionato al meglio e poi andremo a provvedere, se riusciamo, in quello che ci manca. Il nostro obiettivo dell’anno prossimo non è il modulo, ma avere continuità di risultati e prestazioni in casa e fuori casa, sempre con l’atteggiamento giusto: cosa che ci è mancata quest’anno e che ci ha impedito di arrivare in Europa League. La rosa in alcune cose necessiterà di essere cambiata, e qualcosa va trovato: non nascono tutti leader e non posso pretenderne 11 in campo, ma se non ci sono, vanno trovati. Ma questo è sempre in piena sintonia con la società, ne abbiamo parlato e ci stiamo lavorando, senza processi ma in modo lucido“.

Qualche analisi sui singoli: “Castan non ha giocato perché ha avuto anche problemi fisici. Poi visto che comunque non lo riscatteremo, ho preferito far giocare gli altri e capire cosa posso avere dagli altri come Moretti e Carlao. A parte che Rossettini e Moretti han fatto quasi sempre bene; Carlao ha avuto problemi fisici, ha giocato e forse giocherà ancora. La scelta è dettata dal capire cosa ci servirà il prossimo anno: Castan si è sempre comportato da professionista, ma non lo riscatteremo ma queste partite mi sono servite e mi servono per valutare bene i giocatori che ho a disposizione e quelli che si meritano di rimanere e quelli che, invece, purtroppo dovranno cercare fortune altrove. Iago e Ljajic? Hanno avuto un piccolo fastidio l’altro ieri, ma hanno fatto l’allenamento pieno oggi e sono convocati e pienamente a disposizione. Vedremo chi giocherà“.

Continua Mihajlovic: “Perdere 5-0 non è mai bello, ma ci sono sconfitte e sconfitte, e a me non è piaciuto il come abbiamo perso. Per questo ho deciso di portare la squadra in ritiro: deve essere un monito anche per l’anno prossimo, per chi resterà qui. Io le mie promesse le mantengo sempre, nel bene o nel male: a volte, per meriti, ho dato un giorno libero in più; per demeriti, invece, può capitare il ritiro. E non mi interessa nulla del fatto che manchino 2 settimane: anche dovesse succedere all’ultima di campionato, io non l’accetterò. Bisogna fare bene il proprio lavoro: non ho mai chiesto di vincere sempre, ma di avere sempre il giusto atteggiamento. E questo sarà finché io sarò allenatore del Torino, come è sempre stato. Ma è importante che i giocatori lo capiscano: sono rimasto deluso dal fatto che ancora non si sia capito che quando dico una cosa, sono serio, e poi la faccio. Ma in tutto questo, tengo a precisare, io sono il primo responsabile: so quanto è importante un allenatore che sa spingere e motivare il gruppo. Ma penso che un allenatore ha tante cose da fare, non deve fare uno sceriffo: a volte l’ho fatto, e non mi piace, pur venendomi naturale. Capisco che non devo farlo, ma lo faccio a volte per il bene della squadra: se le cose non si capiscono con le buone, servono altre vie“.

Queste cose non capitano solo nel Toro. Mi è capitato anche con la Samp e col Milan: è difficile trovare un certo tipo di giocatore leader. Quando ce l’hai, si vede: faccio l’esempio dello zoccolo duro della Juve, o del Milan di Maldini e Costacurta. Serve un allenatore e il suo lavoro, certo, ma in campo anche qualcuno che trasmetta certi valori. Io vedo che i miei giocatori,d a tutte le parti, si allenano bene, ma poi capitano le situazioni che non ci si aspetta. Ma questo, siccome è capitato da tutte le parti, fa sì che sia io il primo responsabile: devo trovare il giusto rimedio, e se non lo trovo devo andare a cercarlo“.

Su De Silvestri: “È stato preso perché ho massima fiducia in lui. È un grande professionista, dà sempre il massimo e non sbaglia mai l’atteggiamento. Ha avuto qualche problema fisico, si è trovato Zappacosta che è migliorato molto anche in fase difensiva, come dimostra la chiamata in Nazionale. Ma Lollo è un titolare per me: domani giocherà lui, farà il suo dovere come ha sempre fatto. L’atteggiamento da parte sua sarà sempre giusto, poi può fare bene o male, ma questo nessuno lo sa. Io ho piena fiducia in lui: ha un contratto col Toro e non vedo problemi per il futuro“.

Sulla conferma dei giocatori: “Penso che tanti si merito di restare. Quasi tutti sono migliorati rispetto alle loro annate precedenti: chi era l’anno scorso qui e non ha giocato con continuità, penso a Zappacosta, Baselli, Benassi, Belotti, hanno fatto bene. Quelli che abbiamo preso e hanno avuto difficoltà perché han giocato meno, come Iago, Ljajic, Castan e Rossettini han fatto bene. Altri come Lukic, Boyé e Gustafson sono cresciuti molto: la base c’è ed è positivo. C’è qualcuno che non ha reso secondo le aspettative, ma questo ci può stare“.

Che Genoa si aspetta Mihajlovic? “Faranno la loro partita. Ho fatto vedere ai miei ragazzi come han giocato con l’Inter: eravamo in ritiro e dovevamo sfruttare quel tempo lì. Per far capire loro cosa li aspetta domani: saranno aggressivi e cattivi, giocano con intensità, uomo contro uomo, possono fare male. Rispetto alla prestazione fatta con l’Inter, contro di noi sarà sicuramente più intensa: noi dobbiamo essere lucidi e freddi, cercando di mettere in pratica quanto fatto in settimana. Con l’atteggiamento giusto, abbiamo grandi possibilità di vincere: la mia squadra deve fare il massimo, come sempre; questo mi aspetto da noi, lo vedremo domani. Ma sono fiducioso“.

Sul suo futuro in granata: “Non penso che ci siano problemi. Io posso poi pensarla in un modo, e magari il presidente in un’altra. Io ho un contratto, poi è chiaro che non si sa mai: ma non credo e non penso ci siano problemi“.

Sul Toro-Genoa del 2009: “Nessuno di noi era qui. Riguarda magari la società, ma a noi non deve interessare nulla. Noi dobbiamo solo fare la nostra prestazione, seria e importante. Con rispetto per tutti. Andiamo là per giocarcela, e basta. Quelle sono cose accadute, noi non possiamo fare niente, dobbiamo pensare a noi stessi: capisco che per i tifosi, magari, sarebbe una rivincita, ma noi dobbiamo preparare la partita guardando a noi stessi, cercando di avere l’atteggiamento giusto. Altrimenti ci saranno le conseguenze“.

Su Barreca: “Non è sparito dai radar. Per me è un titolare, ma vale lo stesso discorso di Castan e di altri. Da un punto di vista psicologico, come è normale, l’ho visto un momento diverso. Volevo comunque valutare Molinaro e Avelar, per capire se posso puntare su di loro: non è per scelta tecnica. Domani non giocherà, ma contro il Sassuolo, in casa, sì; mi sembra giusto, visto che ha giocato per quasi tutto il campionato. Mi serviva valutare gli altri“.

Su Avelar: “Domani giocherà lui. Ho voluto vedere se dopo gli infortuni che ha avuto, riesce ad allenarsi con continuità. Nell’ultimo mese ha fatto tutti gli allenamenti, gestito in una certa maniera, certamente, senza sollecitare troppo il ginocchio, ma si fa spesso con i giocatori. Non è un problema. Ha dimostrato di star bene fisicamente: le sue qualità non si discutono, è tanto tempo che non gioca, è normale che magari giochi meno bene, talvolta, rispetto a quanto mi aspetto. Volevo vedere se poteva reggere i 90′ e soprattutto sostenere poi il post. Alla fine della stagione valuteremo il tutto“.


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castellini70
castellini70
6 anni fa

mah… io quelli che danno dell’asino al presente allenatore (e che, magari, tacevano su quello passato) proprio non li capisco… a meno che non siano dell’ufficio stampa del guru…. Miha dice spesso cose chiare e comprensibili e questo (chissà perchè) disturba molti… poi uno può condividerle del tutto e meno… Leggi il resto »

Giovanni64
6 anni fa
Reply to  castellini70

Mi capita talvolta di non condividere un’opinione, come ad esempio credo che i ritiri punitivi non servono a nulla, ma da qui a dare dell’asino a qualcuno ce ne corre. Per quanto mi riguarda, lo scorso anno quando si doveva scegliere l’allenatore speravo nella scelta di Sinisa e sinceramente non… Leggi il resto »

granatina
granatina
6 anni fa

Ridicoli i continui cambi di look. Neanche alle sfilate di moda i modelli presentano così tanti abiti.

sofferenza (Ventura umiliato, godimento consolidato)

Boh a me tutti sti proclami e questo pathos per questa partita mi puzza di pre-biscottone, col Guru non avrei avuto alcun dubbio, con Sinisa qualche grado di libertà concediamolo.

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