Arrivato a gennaio, Iturbe ha dovuto recuperare tutto il tempo perso in passato: il suo ritorno al gol è tardivo, ma può chiudere al meglio la stagione

Ci sono volute 12 partite (11, più una di Coppa Italia) per vedere esultare finalmente con la maglia granata Juan Manuel Iturbe. È l’attaccante paraguaiano a finire, infatti, nel tabellino dei marcatori in Torino-Sampdoria, ed è un gol davvero fondamentale, perché permettere al Toro di mantenere l’imbattibilità – derby a parte – al Grande Torino (forse l’ultimo obiettivo che è rimasto alla squadra di Mihajlovic in questo campionato) e soprattutto perché permette al giocatore di rilanciarsi dopo tanta, troppa assenza. Arrivato nel mercato di gennaio come la grande alternativa a Ljajic e Falque, l’ex Roma ha davvero faticato a ritrovare la forma. Non per colpa sua, certamente; o per lo meno, non solo per colpa sua. In giallorosso, l’esterno ha giocato pochissimo, e come diceva Mihajlovic, aveva bisogno di ritrovare la spensieratezza che lo aveva reso davvero importante a Verona.

I numeri, infatti, non si potevano mettere in discussione, ma ricostruire la stima di un giocatore non è mai cosa semplice, soprattutto pensando a un Torino ancora lanciato verso l’Europa League: sarebbero serviti giocatori più pronti, probabilmente; ma Mihajlovic ha accettato la sfida, che soltanto ora sta dando una (piccola) soddisfazione. Iturbe torna al gol, esulta rabbiosamente, in maniera liberatoria. Forse anche per questo si giustifica il nervosismo di fine gara, quando arrabbiato torna negli spogliatoi, calmato da qualche suo compagno. Adesso il giocatore può dimostrare ancora qualcosa, quando mancano poche gare al termine della stagione. “Per il futuro, si vedrà“, ha commentato laconicamente il giocatore al termine della gara. E in effetti, si dovrà vedere parecchio: il Toro, paradossalmente, potrebbe aver fatto un ottimo servizio per un’altra squadra, qualora decidesse di non riscattare un giocatore che, però, non ha certamente convinto in pieno.

Ma dopo 12 gare, finalmente, Iturbe segna. La spensieratezza, forse, visto il nervosismo, non è ancora stata ritrovata del tutto, ma una rete scaccia spesso via tanti brutti pensieri. E con un derby in arrivo, chissà se l’ex Verona non possa fare nuovamente la differenza. Le cose, allora, cambierebbero sicuramente. Per lui, per Mihajlovic, e anche per il Toro, che ancora dovrà decidere cosa fare.


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granata73
granata73
6 anni fa

In effetti in 12 vincere sarebbe piu’ facile . ??

Max11
Max11
6 anni fa

Iturbe ci sta bene tenerlo a velocità e grinta come boye va bene ma non tenerlo in quel ruolo ma più come centrocampo insomma è da rivedere i ruoli di alcuni…i vedo una squadra così ..
Savic, zappacosta,Lyanco,Bonifazi,Barreca,(avelar)lukic,acqua,Baselli,falque, (iturbe) Liajic,Belotti,Farcinelli,

Massimo (max63)
6 anni fa
Reply to  Max11

4-3-2-2 ? Poco lavoro per Petrachi, mancato mega introito per Cairo e soprattutto un’idea rivoluzionaria: giocare in 12. A Liedholm non sarebbe piaciuta, secondo lui si giocava meglio in 10.

Sergio (Plasticone69)

?????? non li ha contati….

Jones
6 anni fa

tatticamente non mi sembra il massimo…sono dubbioso

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