Esclusiva Toro.it / Ezio Rossi ha analizzato la stagione del Torino. Vanoli, Cairo e l’esperienza a Lecce: il racconto dell’ex granata
La maglia granata cucita sulla pelle. Ezio Rossi ha rilasciato un’intervista a Toro.it in cui ha analizzato la stagione del Torino. L’ex granata ha fatto i complimenti a Paolo Vanoli e ha parlato del calciomercato estivo. Rossi è uno dei doppi ex della prossima sfida tra il Toro e il Lecce. Il classe 1962, infatti, ha vestito la maglia giallorossa dal 1983 al 1985.
Il club pugliese è stato croce e delizia di Ezio Rossi. Con il Lecce, l’ex difensore ha vinto il campionato di Serie B e contro i giallorossi, vestendo la maglia del “suo” Toro, Rossi è retrocesso dalla Serie A al campionato cadetto. Di seguito l’intervista completa.
Rossi: “Sì alla cessione di Vanja e Ricci ma…”
Cosa ne pensa della stagione del Torino?
«Pur considerando che Vanoli ha fatto un ottimo lavoro, il risultato è sempre lo stesso. È abbastanza deludente arrivare nono, decimo o undicesimo. È molto triste arrivare a due mesi dalla fine del campionato e non essere in lotta neanche per un settimo posto che può permetterti l’accesso alle coppe europee. Ormai siamo abituati a questi risultati…».
Cos’è mancato a questo Toro?
«La qualità. Sono i giocatori forti che risolvono le partite. Vanoli ha dato un senso a questa squadra, equilibrio, un’idea di gioco. Però, come vediamo spesso nel calcio, sono le giocate individuali a fare la differenza».
Il prossimo avversario del Torino sarà il Lecce: che ricordi ha dell’esperienza in giallorosso?
«Ho ricordi fantastici del mio periodo a Lecce. Arrivavo da 8 presenze in Serie A al Torino ma avevano deciso di mandarmi in prestito in Puglia. Lì ho trovato un ambiente, una società e un allenatore splendidi, che mi hanno fatto diventare un calciatore. Alla fine del secondo anno con il Lecce ho vissuto la gioia più grande, quando con la squadra abbiamo portato per la prima volta il Lecce in Serie A. Fu qualcosa di speciale, ho ancora tanti amici lì».
Un Lecce per lei croce e delizia. Che ricordi ha della sfida che portò alla retrocessione del Toro?
«La retrocessione è stata la più grossa delusione da calciatore. Fu uno smacco, il frutto di una stagione nata male. Non eravamo pronti ad affrontare un campionato di quel genere, mentre il Lecce lo era e lo dimostrò nella partita decisiva dove furono superiori a noi. Quell’anno il Torino ha sbagliato tutto e, con grande dispiacere, è giusto che siamo retrocessi».
Tema mercato: Milinkovic-Savic e Ricci li venderebbe?
«Per me si possono vendere, l’importante è che i soldi incassati vengano spesi per giocatori che non siano solo scarti di altre squadre. Serve spendere non solo per rimpiazzare loro due ma per rinforzare, dopo 20 anni, questa squadra».
I tifosi sono schierati contro Cairo: il presidente deve vendere?
«Nessuno può fare qualcosa contro voglia o imporre una decisione a qualcuno. Viviamo in un paese democratico e Cairo è libero di fare quello che vuole. Le critiche però sono giuste. Cairo ha cancellato un bel Toro che tanta gente ha conosciuto, questa è la cosa grave. Secondo me, al Torino si sono persi i valori a 360 gradi».
