Esclusiva / Riccardo Maspero, ex giocatore del Torino, è intervenuto ai nostri microfoni facendo un punto sui granata tra campo e mercato
Manca sempre meno al ritorno in campo del Torino, che domenica pomeriggio sarà ospite della Roma allo Stadio Olimpico. Intanto è ancora tempo di sosta, e in attesa che si ricominci è bene fare un bilancio di quanto visto fino a ora tra campo e mercato. Ci ha pensato Riccardo Maspero, ex giocatore del Toro, che ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni.
Le parole di Maspero
Come giudica l’operato della società sul mercato?
“Mercato un po’ così, da verificare. Sicuramente è un Toro che deve dimostrare tanto, perché sarà poi il campo a determinare se le operazioni sono state buone o meno. Tante volte magari il peggiore acquisto si dimostra il migliore e viceversa, secondo me non è stato un mercato altisonante, però diciamo che bisogna adesso dar tempo al mister di mettere insieme la miglior squadra possibile per ottenere il meglio, perché questo Torino ha bisogno di pedalare. In questo momento non mi dice niente, vediamo il mister cosa può fare. Sicuramente mi aspettavo qualcosa in più”.
Si aspettava qualcosa in più a livello qualitativo o anche dal punto di vista numerico?
“Noi possiamo volere il bene del Toro e sperare in acquisti migliori, ma dopo dipende sempre dalla proprietà e dalle sue idee; se ritiene che l’aspetto economico sia importante e che il Toro debba fare un campionato di un certo tipo allora fa una determinata campagna acquisti. Secondo me questo è un Torino che può ottenere una salvezza un po’ più che tranquilla”.
Il mercato ha portato nomi che possono far fare un salto di qualità al Torino?
“Gente come Simeone o Asllani può dare qualcosina in più, però devono riuscire a trovare quella determinazione per riuscire a far fare il salto di qualità, e in un contesto dove ci sono pochi giocatori di qualità può diventare difficile. Magari Simeone a Napoli faceva i gol Scudetto, qui invece può farne altri che però per la zona UEFA possono non essere sufficienti”.
Che voto dà al mercato?
“Per me è una sufficienza, però dipende sempre dall’obiettivo finale. Le operazioni ci sono state, ma poi tutto viene deciso dal campo e dagli obiettivi che ci si pone”.
Come ha visto la squadra contro la Fiorentina?
“Con l’Inter sembrava una partita impari, tra due squadre di categorie diverse, ma ci può anche stare. In questi casi nella partita successiva si pensa di più a curare la fase difensiva, ma rimane il problema offensivo. Bisogna trovare il prima possibile un equilibrio, ma non è facile. Far gol e non prenderli dipende però dalla qualità di difensori e attaccanti, perché immagino che Baroni sotto questo punto di vista li organizzi al meglio. Alla fine è la qualità dei singoli a fare la differenza, sia in fase d’attacco che in fase di difesa. Il filo tra la vittoria e la sconfitta è questa”.
Che partita si aspetta contro la Roma?
“La partita sarà sicuramente complicata, quando si gioca contro queste squadre c’è da mettere in campo prima di tutto l’aspetto agonistico se no si perde in partenza. Poi bisogna cercare di favorire le qualità che si hanno per provare a far far gol agli attaccanti e nello stesso tempo essere organizzati molto bene difensivamente. Qualche sbavatura ci può stare, e possono costare caro”.
Baroni è l’uomo giusto per il Toro?
“Ora che il mercato è chiuso gli alibi sono finiti, deve cercare di trovare l’assetto giusto per la squadra. Tante volte ci si riesce e altre meno, speriamo per il bene del Toro che possa portare la squadra il più in alto possibile, anche se vedendo le squadre che ci sono davanti l’Europa è complicata”.
A cosa può ambire il Toro?
“Con la rosa che ha è difficile pensare di poter arrivare in Europa, poi può capitare che si faccia una stagione con i fiocchi. Se magari Simeone e Zapata facessero tanti gol e in difesa non li prendessero, allora si potrebbe anche pensare di riuscirci, però sinceramente guardando alla concorrenza è molto complicato. Tante squadre a livello di organico hanno qualcosa in più rispetto al Toro, che lo associo più a una salvezza tranquilla”.
Che ricordi ha dell’esperienza in granata?
“Sono stati anni bellissimi, abbiamo fatto una cavalcata fantastica vincendo un campionato di Serie B facendo record su record. È stato un anno fantastico, con la festa finale al Delle Alpi. L’anno dopo abbiamo fatto l’Intertoto ed è stato pazzesco, sono stati anni molto belli in cui fortunatamente anche una squadra con qualità inferiori aveva un gruppo e una forza nello spogliatoio incredibile. Era un bel Toro e un bel gruppo. Quello che dico ai tifosi è di star sempre vicini alla squadra, la maglia granata è importantissima e bisogna sempre tifarla come fanno loro”.
