Esclusiva Toro.it / Stefan Schwoch ha analizzato la stagione del Torino. Vanoli, Cairo e ambizioni europee: il racconto dell’ex granata

Stefan Schwoch, ex attaccante granata e oggi apprezzato opinionista, ha rilasciato un’intervista a Toro.it in cui ha analizzato la stagione del Torino. Con la consueta lucidità, ha fatto i complimenti a Paolo Vanoli, di cui ha elogiato la gestione e l’impatto positivo sul gruppo, e ha parlato del calciomercato estivo, tra valutazioni sui singoli e prospettive per il futuro della rosa granata. Di seguito l’intervista completa.

Schwoch: “Ricci? Non deve andare via”

Come giudica la stagione del Torino?

“Sicuramente un campionato positivo. Allenatore nuovo, ha cambiato dei giocatori, è partito molto bene. Ha poi avuto una parte centrale di campionato non bellissima, ma si è ripreso verso la fine, tolte le ultime partite. È logico che quelle siano state un po’ più difficili: quando non hai gli stimoli giusti diventa complicato. Anche se il Torino dovrebbe almeno sempre competere per trovare qualche posto in Europa League o in Conference. Deve esserci in quelle zone importanti con una presenza più continua”.

Che cosa manca al Torino per fare il salto di qualità?

“Senza dubbio un attaccante da 15-20 gol. L’infortunio di Zapata è stato pesante e non si è trovato un vero e proprio sostituto sul piano realizzativo. Bisognava segnare coi centrocampisti, con le punte, un po’ con tutti. Non avendo un attaccante che ti può risolvere le partite diventa davvero difficile”.

Crede che Vanoli si sia rivelato una pedina vincente?

“Adesso la rosa è completamente diversa rispetto a quando è iniziato il campionato. Vanoli ha fatto benissimo, anche nel momento centrale dove il Torino aveva fatto molto fatica a trovare i risultati. È stato tranquillo, non ha perso la testa, è riuscito a trovare un sostituto sia di Zapata che di Bellanova. È riuscito a stupire, loro sono giocatori di qualità. Poi ne sono arrivati altri importanti, come Elmas, che è stato un grandissimo acquisto. Paolo si è comportato nel modo che mi aspettavo: un allenatore preparato, di carattere, che si fa rispettare molto, che lavora bene e tanto. Per me non è stato sicuramente una sorpresa. Adesso ha un anno in più di esperienza, e la Serie A non è come la Serie B. Conoscendo la squadra, il prossimo anno saprà dove andare a lavorare”.

Tema mercato: come vede un’eventuale cessione di Ricci?

“I giocatori di qualità è sempre meglio tenerli, però sappiamo che il Toro, in certe situazioni, è quasi costretto ad acconsentire. Io spero che Ricci rimanga, ha un grande valore”.

La contestazione a Cairo è sempre più forte…

“Persiste da tanti anni, è sempre sulla graticola. Il Toro non ha mai lottato in modo concreto per l’Europa, ha sempre fatto fatica. I tifosi granata vorrebbero una squadra che riesca a competere per i primi sei o sette posti, e in questi anni non ce l’hanno mai fatta. La contestazione a Cairo proviene da lì. Per esempio, Bellanova era un punto di riferimento. Si fanno sempre scappare i giocatori più bravi, quindi è normale porgersi la domanda “come si può arrivare ai risultati che desideriamo?”. Bisogna, però, stare attenti: nel momento in cui si perde un presidente, bisogna poi trovarne un altro che spenda”.

L’anno prossimo il Toro potrebbe avere ambizioni europee?

“Se si inizia a inserire Elmas dall’inizio del campionato, il ritorno di Zapata, Ricci che rimane, qualche giocatore, poi, lo prenderanno sicuramente… io penso che il Toro possa davvero ambire a giocarsi l’Europa League fino alla fine”.

Samuele Ricci
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ultimo aggiornamento: 17-05-2025