Esclusiva Toro.it / L’ex allenatore del Torino Camolese ha parlato della stagione granata, del lavoro di Vanoli e di Cairo
Vendere sì, ma all’acquirente giusto. Giancarlo Camolese ha rilasciato alcune dichiarazioni a Toro.it. L’ex allenatore del Torino ha fatto una panoramica della stagione granata. Camolese si è complimentato con Paolo Vanoli, capace di reinventare la squadra dopo la perdita di Duvan Zapata.
Sul mercato, l’ex Toro dice sì al riscatto di Elmas, ma alle giuste condizioni. Milinkovic-Savic e Ricci potrebbero essere sacrificabili qualora si individuassero i giusti sostituti. L’ex allenatore granata ha le idee chiare anche sulla contestazione e sulla cessione della società. Ecco l’intervista completa.
Camolese: “Riscatto Elmas? Sì, ma alle giuste condizioni”
Un bilancio sulla stagione del Torino?
“Vanoli e il suo staff sono stati bravi ad assorbire la perdita di Zapata, il giocatore più importante della rosa. L’allenatore ha cambiato il sistema di gioco, l’ha adattato e migliorato con il mercato. Quando una squadra perde il giocatore più forte possono essere dolori, soprattutto quando è un attaccante, quindi sono stati molto bravi a trovare soluzioni alternative“.
Bisognava sostituire Zapata o i giocatori arrivati a gennaio hanno colmato l’assenza?
“Nel momento in cui è nata la necessità di sostituire Zapata la società si sarà guardata attorno. Sostituire una punta non è mai facile per i costi, soprattutto perché era nel mercato di gennaio. Intanto Vanoli aveva trovato un altro modo di giocare e, con l’arrivo dei nuovi acquisti, la squadra è riuscita a ottenere risultati positivi. La scelta della società è stata logica e l’allenatore ha avuto una buona intuizione“.
Riscatterebbe Elmas?
“Dipende dall’indirizzo che l’allenatore vorrà dare il prossimo anno, dal sistema di gioco che Vanoli vorrà adottare nella prossima stagione. Elmas è un giocatore di qualità, quando si accende la squadra fa grandi cose. Ci sono però gli aspetti economici e sappiamo quanto la dirigenza sia attenta al bilancio. È chiaro, però, che tutti gli allenatori vorrebbero giocatori bravi in squadra ed Elmas è un giocatore forte“.
Questione Milinkovic-Savic e Ricci: li venderebbe per fare cassa o punterebbe ancora su di loro? “Molto dipende dall’area scouting. Se il Toro ha già individuato i possibili sostituti si può pensare di venderli. È chiaro che sarà difficile trattenere Milinkovic-Savic se arrivasse una squadra che pagherà la clausola rescissoria. Lo stesso discorso vale per altri ruoli. Ad oggi è difficile trattenere giocatori corteggiati da squadre italiane e straniere che giocano la Champions League. L’importante sarà individuare sul mercato giocatori che possono crescere nel Toro, fare bene e migliorare la qualità della squadra. Si vorrebbe vedere un Toro che lotta per migliorare la posizione di quest’anno“.
Cos’è mancato a questo Torino?
“Secondo me niente in particolare. Ad un certo punto dell’annata, le squadre che sono maggiormente attrezzate anche sotto l’aspetto del numero di cambi a disposizione sono riusciti a ottenere quei punti in più che fanno la differenza. Il Toro è stato bravo a trovare soluzioni alternative alle varie assenze. Per fare bene è necessario avere i top player in buona forma e una rosa completa, anche tra le riserve“.
Vanoli è l’uomo giusto per il Toro?
“È stato molto bravo. Il suo compito era trovare soluzioni e le ha trovate. Oltre le critiche e le prestazioni mediocri ci sono state anche delle belle vittorie, un bel derby, ci sono state partite gratificanti. A testimonianza di ciò c’è il sostegno della squadra da parte dei tifosi che non è mai mancato. Certo, si vorrebbe vedere il Toro che lotta per la Champions. Sono convinto che se il Toro seguirà le idee di Vanoli potrà crescere e fare bene“.
La marcia del 4 maggio è stata caratterizzata dalla contestazione contro Cairo: cosa ne pensa?
“È giusto che i tifosi esprimano la loro opinione. C’è insoddisfazione perché si vorrebbe vedere il Toro lottare per traguardi più importanti. Riguardo la cessione di Cairo c’è sempre l’aspetto economico. Non è scontato che qualcuno voglia investire nel club e spendere soldi. Un potenziamento della società soddisferebbe le richieste dei tifosi. Non è facile quando ci sono di mezzo i bilanci e la passione sportiva“.
Il cambio di proprietà porterebbe benefici?
“Ho un età che mi permette di ricordare periodi peggiori di questo al Torino. Bisogna vedere chi è l’acquirente e se avrà la possibilità di far fare il salto di qualità alla squadra. Tutto è in vendita e credo che Cairo, davanti all’offerta giusta, venderebbe. Il Toro è una realtà storica e ipotizzo che l’offerta giusta non sia ancora arrivata. Ripetere continuamente “devi vendere” non è la soluzione, abbiamo visto in passato acquirenti non adatti, quindi il rischio c’è“.
