Esclusiva / Angelo Cereser ha analizzato il momento del Torino: la situazione della difesa, i cambi di sistema, la posizione dell’allenatore
Una vita con la maglia del Torino addosso: Angelo Cereser, ex giocatore granata dal 1962 al 1975, ha totalizzato 226 presenze, condite da 5 reti. Con lui abbiamo parlato del momento critico che sta passando la squadra del tecnico Marco Baroni, sconfitta col Como in casa e poi a Lecce. Dalla possibilità di un cambio in panchina alla mentalità che sembra mancare a questo Torino: ecco cosa ne pensa una ex colonna granata come Trincea.
L’intervista a Cereser
Secondo lei è identificabile un colpevole principale della situazione di difficoltà in cui si sta trovando il Torino?
“Non credo, quando ci sono problemi come quelli che evidenzia il Toro adesso: l’essere discontinui, un giorno con il fuoco che va a mille e l’altro giorno no, vuol dire che il gruppo non è ancora ben sistemato all’interno dello spogliatoio, i giocatori e l’allenatore devono ancora capirsi, perché c’è troppa disorganizzazione. I giocatori del Toro non sono dei fenomeni, hanno dimostrato di poter stare a metà classifica“.
Darebbe quindi fiducia a Baroni per il prosieguo della stagione?
“Io non sono a favore dei tanti cambi di allenatore, anche se ogni tanto servono lo stesso. Dipende tutto dal rapporto che ha con i giocatori, se si capiscono tecnicamente…”.
Cosa ne pensa della scelta di cambiare ripetutamente sistema di gioco e interpreti?
“Secondo me è la cosa peggiore che si possa fare, perché tu stai facendo una cosa cercando di farla bene poi la cambi e la ricambi e i giocatori, se non sono super preparati, poi non rispondono bene”.
Come si spiega questa serie di amnesie della difesa? Il Toro è la peggior difesa, ma sono anche i peggiori difensori del campionato quelli granata?
“E’ strano perché il Toro ha sempre tenuto le basi difensive ben salde. Le case si fanno dalle fondamenta e come fondamenta si partiva dalla difesa poi centrocampo e attacco. Il Toro è sempre stata una squadra scorbutica anche per chi la affrontava. Noi in carriera tanti gol non ne abbiamo mai presi. Nello stile del Toro c’è anche questa cosa, perché con la grinta e con le basi tecniche il Torino non dovrebbe subire così tanto. Mi sembra che i giocatori vadano d’accordo, ma che abbiano confusione in testa. Si ha la sensazione che non sappiano bene cosa devono fare”.
Può essere questo il motivo della partita forse eccessivamente prudente che si è fatta con il Lecce? Ci si aspettava qualcosa di più…
“Non vedo nel Lecce una squadra in grado di mettere in difficoltà il Torino in questo modo, hanno fatto ben poco per vincere. Cercavano di attaccare un pochino, ma il loro obiettivo era non perdere se non altro, e mi ha stupito il Toro perché lo pensavo più votato a cercare di vincere”.
Zapata sta tornando a mettere su minuti importanti…
“Sì ma non bisogna di certo aspettarsi che Zapata, che è appena rientrato dall’infortunio, risolva tutti i problemi. Prima che si rimetta in gioco alla sua età deve avere un lasso di tempo più importante per riprendersi. Non aspettiamoci da lui che faccia i miracoli, forse potrà nella seconda parte del campionato. Però, al di là dei singoli, è l’insieme che dà a vedere una mancanza di convinzione da parte della squadra”.
Baroni ha parlato di una mancanza di mentalità, è solo quello o manca anche altro a livello tecnico?
“A livello tecnico qualcosa manca, mentre la mentalità si vede che non c’è ancora. Bisogna guardarsi bene negli occhi, tutti quanti, e mettersi nella testa che bisogna avere la pazienza, il sacrificio e saper soffrire, imparare a soffrire a qualsiasi costo. Ci vuole buona volontà, molta serietà, avere umiltà e pazienza e aiutarsi l’uno con l’altro. Se uno sbaglia è inutile evidenziare l’errore, bisogna correre in suo aiuto e quando sbagli tu lui correrà in tuo aiuto, ma a parole sembra facile da farsi, però a volte, quando le cose vanno male, tutti dicono che non è colpa loro, ma bisogna assumersi le proprie responsabilità con tutta l’umiltà possibile”.
La tifoseria sembra quasi rassegnata, è d’accordo?
“Il tifoso del Torino, se tu ti applichi e giochi con tutta la tua volontà e tutta la carica del mondo, con la grinta che caratterizza il Toro è contento. Allora ragazzi, solo voi giocatori e allenatore potete cambiare le cose, quindi aiutatevi tra di voi. Noi possiamo solo dire che quando ci è capitato qualcosa di questo genere, l’abbiamo risolta sempre con l’attenzione e con l’accordo del spogliatoio. Serve carattere!” .
