Il bilancio dei primi mesi di Baroni sulla panchina granata: ecco chi sale e chi scende dopo queste undici giornate
Bisogna riconoscerlo. Le premesse non erano delle migliori, la maggior parte dei tifosi non aveva
digerito l’esonero ritenuto ingiusto di Paolo Vanoli che aveva guidato una squadra decimata da
cessioni ed infortuni illustri in una stagione positiva ancorché scalfita da un finale di campionato
sottotono (per usare un eufemismo). Appena poche ore dopo l’ufficializzazione del nuovo tecnico
Marco Baroni, poi, era già tempo di calendario (il 6 giugno a campionato appena concluso!) e la
partenza dei granata è subito apparsa proibitiva: Inter, Fiorentina, Roma e Atalanta nelle prime
quattro giornate (tralasciando l’assurdità del derby all’ultima!). A seguire un mercato che ha privato
la rosa di due pezzi pregiati quali Ricci e Milinkovic–Savic e che per molti versi è apparso
strampalato rispetto alle idee di gioco del nuovo mister che ha come schema base il 4-2-3-1: alla
penuria di difensori è corrisposta un’abbondanza di centrocampisti, mezzepunte ed attaccanti,
alcuni dei quali finora poco o per niente utilizzati.
Ed infatti l’esordio è stato tremebondo con la sconfitta più sonora di sempre nella prima giornata,
un rotondo 5-0 contro l’Inter, senza un’idea di gioco e con una fase difensiva tragicomica che
evidenziava tutte le incongruenze della campagna acquisiti. E dopo la quinta giornata, nonostante
l’exploit del successo in casa della capolista Roma, con appena 4 punti in classifica la stagione
fallimentare sembrava già prendere forma e il destino di Baroni ormai segnato. Segnali di svolta
arrivavano di nuovo dall’Olimpico di Roma laddove i granata andavano ancora vicini alla vittoria
gettata via dall’ingenuità da Dembelé che costava il 3-3 al 97’. Poi dalla vittoria contro i campioni
d’Italia del Napoli fino al derby un cammino da imbattuti che certifica un buon momento ed una
classifica più tranquilla.
Gli esperimenti e le variazioni di modulo in base alle esigenze, la ritrovata solidità difensiva, le
capacità offensive di Simeone e la sorpresa – Paleari sono gli elementi più evidenti di questa mini
metamorfosi. Baroni sembra aver trovato una quadra con un 5-3-2 efficace contro le squadre di
caratura superiore, ora si tratterà di dare seguito ai progressi fatti con delle soluzioni tattiche efficaci
anche contro squadre che tendono a chiudersi (le difficoltà incontrate contro Parma, Genoa e Pisa
sono evidenti) e di dare fiducia anche a chi ha giocato di meno sebbene l’allenatore sia riuscito a
dare spazio sin qui a 25 elementi della rosa. Superare le difficoltà tattiche nei prossimi impegni non
proibitivi e le contraddizioni del mercato sarebbe il passo decisivo. Ma chiaramente in questo dovrà
essere aiutato dai giocatori che dovranno affinare le loro qualità e dimostrare voglia ed
attaccamento. Poi se magari anche la Società desse dei segnali…
Chi sale
ZAPATA finalmente è tornato il grande assente della passata stagione. Seppur per qualche
manciata di minuti a partita sta rivedendo il campo e sembra pronto a dare il proprio contributo
senza forzature grazie alla garanzia Simeone. L’esordio in Coppa Italia il momento più bello, il
rigore fallito contro la sua ex Atalanta il più brutto.
MARIPAN punto fermo della difesa sia a tre che a quattro, ha sempre offerto prestazioni di
sostanza, in particolare nelle partite più impegnative dimostrando la sua esperienza. Da sottolineare che era assente nella debacle contro l’Inter e che ha segnato il gol vittoria contro il Genoa regalando
due punti preziosi.
PALEARI nelle ultime quattro partite ha rappresentato una piacevole sorpresa tra i pali. Decisivo
già nel finale contro il Genoa, ha dato seguito contro Bologna, Pisa e nel derby (premiato come
migliore in campo) con buone prestazioni e solo tre gol subiti ed ora insidia la titolarità ad Israel.
TAMEZE grazie alla sua capacità di adattarsi in diversi ruoli, è stato impiegato in ogni partita sin
qui disputata, per sette volte subentrando a partita in corso e la altre come titolare in difesa in
sostituzione di Ismajli. Le sue prestazioni sono state sempre sufficienti ed avendo la possibilità – a
differenza dei tanti nazionali – di lavorare con Baroni aumenteranno ancora di più le possibilità di
impiego.
Stabili
COCO sempre titolare e mai sostituito è un perno della difesa anche con Baroni e, dopo l’inizio
choc contro l’Inter, ha sciorinato le migliori prestazioni proprio contro le squadre più forti (Roma,
Napoli, Juventus) dando una grossa mano a tenere la porta inviolata. Al suo attivo anche un gol
contro la Lazio ed un assist.
ADAMS gode di un buon momento di forma ed anche lui – in un modo o nell’altro – ha sempre
visto il campo in questo primo scorcio di stagione alternandosi con Simeone o giocando insieme e
realizzando due gol decisivi. Negli occhi resta ancora quella palla gol ben costruita che non è
riuscito per poco a mettere alle spalle di Di Gregorio…
LAZARO ha raggiunto cento presenze in maglia granata contro la Roma e, anche se non è un
“intoccabile” come l’anno scorso con Vanoli, è stato sempre impiegato ad eccezione della partita
contro il Napoli. Non sempre affidabile in fase difensiva soprattutto quando impiegato a sinistra, in
particolare nella gara contro la Lazio.
ILIC messo da parte dopo la brutta prestazione contro l’Atalanta, ha avuto nuove chances nelle
ultime tre gare nelle quali è apparso volenteroso pur senza risultare decisivo nell’ultimo passaggio
anche perché Baroni lo ha dirottato qualche metro più indietro, davanti alla difesa, un esperimento
che potrebbe riproporre.
PEDERSEN dalla partita contro la Lazio sta trovando continuità di impiego sulla corsia destra
facendo intravedere un leggero miglioramento rispetto alla passata stagione ma difettando ancora in
continuità di rendimento. Buone discese in avanti e qualche errore grossolano in difesa soprattutto
nella gara contro il Napoli.
ILKHAN la sua stagione col Torino è ferma a le mese di agosto: ingresso determinante nella
partita di Coppa Italia contro il Modena quando cambiò il volto del centrocampo granata
contribuendo pure nella realizzazione del gol partita e nei 57’ contro l’Inter nei quali sparì come
tutti i suoi compagni. Ed ora sembra scavalcato anche da Ilic nel ruolo di vice – Asllani.
Chi scende
CASADEI ad una costanza di impiego (sempre presente) non corrisponde una qualità adeguata
alle aspettative ed a ciò che aveva lasciato intravedere appena arrivato all’ombra della Mole.
Nonostante la folta concorrenza, Baroni lo sta impiegando nel suo ruolo di centrocampista centrale che fa valere le sue qualità fisiche soprattutto nel gioco aereo. Intanto ha perso anche la
convocazione azzurra.
GINEITIS inizio di stagione difficoltoso per il centrocampista lituano che nella scorsa stagione
aveva fatto notare segnali di maturità. Nel campionato in corso è stato schierato per 90’ nel
disastroso debutto contro l’Inter dove fu protagonista di una prestazione negativa condita da un
errore macroscopico che, a quanto pare, sta pagando caro.
VLASIC ormai si conoscono i suoi pregi e difetti: discontinuo ma capace di accendere la luce
anche se fin qui sempre poco decisivo. Il nuovo cambio tecnico alla guida della squadra ha
sollevato nuove perplessità sulla sua collocazione in campo ed in effetti il ruolo di esterno lo ha
visto in difficoltà. Col passaggio al ruolo di mezzala è ritornato al centro ed in grado di innescare
meglio gli attaccanti ed andare lui stesso alla conclusione. Vedremo…
BIRAGHI l’esperto terzino sinistro ha perso certezze e posto da titolare. Nonostante le belle e
rassicuranti parole del tecnico Baroni di qualche giorno fa, non ha visto il campo nemmeno un
minuto nel derby (come già accaduto contro Lazio e Bologna) e ciò nonostante l’assenza per
infortunio del suo concorrente principale Nkounkou.
MASINA nonostante sia l’unico difensore di piede sinistro a poter ricoprire il ruolo di centrale, è
finito ai margini dopo aver giocato da titolare all’esordio a San Siro. Complice il disastroso esito di
quel match, il cambio di modulo con la difesa a tre che lo penalizza ed il rientro di Ismajli, da allora
ha visto il campo solo da subentrato contro la Lazio.
DEMBELE’ il terzino destro fortemente voluto da Vanoli lo scorso anno in questo campionato ha
esordito negli ultimi minuti contro la Lazio, tempo che gli è stato sufficiente per combinare un
disastro figlio di inesperienza, ingenuità, disattenzione e mancanza della voglia giusta. Da
quell’errore che costò due punti non ha più rivisto il campo.
I nuovi
SIMEONE è stato l’acquisto di maggior prestigio e finora ha ripagato con prestazioni convincenti
e quattro gol tutti decisivi. Attaccante con caratteristiche diverse sia da Adams che da Zapata, bravo
a dare profondità ma anche nel gioco aereo, si sta trovando bene anche nel modulo che prevede la
doppia punta. Se mantiene questa continuità può togliersi (e regalare) molte soddisfazioni.
NGONGE arrivato con buone credenziali e forte della stima del nuovo tecnico Baroni che lo
conosce dai tempi del Verona, ha disputato quasi tutte le partite brillando particolarmente a Parma
dove ha trovato l’unico gol. Per caratteristiche si trova meglio ad agire largo nel tridente e difatti
non è sembrato a suo agio in un attacco a due anche se ha dimostrato di poter comunque trovare lo
spunto giusto grazie alle sue doti tecniche.
NKOUNKOU arrivato nelle ultime ore del calciomercato per tappare la falla sulla corsia sinistra,
ha esordito contro il Pisa in coppa Italia facendo vedere buone cose e ponendosi all’attenzione fino
a conquistare il posto da titolare per le sue doti atletiche ed una buona intraprendenza soprattutto nel
5-3-2. Fermato anche lui da un infortunio, la sosta gli consentirà di lavorare per ripartire da subito.
ASLLANI il regista proveniente dall’Inter per prendere il posto di Ricci ha avuto logiche
difficoltà iniziali di adattamento e si è trovato all’inizio di un nuovo progetto che ha rappresentato
per settimane un cantiere aperto. Pur dimostrando le sue qualità, ha incontrato qualche problema e
commesso anche qualche errore, motivo per il quale è stato messo in discussione. Il riscatto è avvenuto da subentrato nel derby quando, grazie alle sue capacità di palleggio e di collegamento tra
i reparti, ha cambiato il volto alla squadra.
ISMAJLI su di lui c’erano grandi aspettative dopo l’ottima stagione disputata ad Empoli e, di
fatto, è stato l’unico acquisto di un reparto di livello non eccelso. Dopo una fase di assestamento in
avvio con prestazioni non memorabili e l’infortunio che lo ha condizionato, ha ripreso il pieno
controllo del suo ruolo disputando un derby da protagonista nel quale ha limitato Yildiz.
ISRAEL giunto a Torino da semisconosciuto, anzi con il grave fardello di un passato nelle
giovanili juventine, ha avuto un inizio choc subendo ben 5 reti all’esordio contro l’Inter e
registrando una media di quasi due gol a partita fino alla settima giornata (qualcuno certamente
evitabile). Poi il suo infortunio ha lanciato Paleari che si è comportato bene ed ora non è più certo
del ruolo di titolare.
ABOUKHLAL partito titolare solo nella gara contro l’Atalanta, ha avuto occasione di mettersi in
luce ad inizio campionato ma è assente dalla quinta giornata a causa di un risentimento ai flessori
della coscia sinistra. Finora ha fatto vedere qualche buon sprazzo nella posizione di esterno sinistro
nel tridente, ora che ha recuperato dall’infortunio bisogna vedere se e come Baroni vorrà
impiegarlo.
ANJORIN dopo l’infortunio che lo ha bloccato per alcune settimane, è rientrato in campo negli
ultimi delicati minuti del derby, segno che Baroni ha fiducia in lui. Fino ad allora aveva collezionato
solo altre tre presenze (mai da titolare) ad inizio campionato ma in questi giorni di pausa per le
nazionali ha modo di allenarsi con lo staff e ritrovare il giusto ritmo.
