Il presidente Cairo aveva promesso una squadra pronta per il 90% prima del ritiro: Baroni ha ancora una squadra incompleta
Era il 3 luglio, poco più di 10 giorni fa, il Torino aveva già definito la cessione di Ricci e l’acquisto di Anjorin e per Ismajli mancava solo qualche dettaglio. Quel pomeriggio il presidente Cairo ha scelto di sbilanciarsi sul mercato, spiegando che entro la partenza per il ritiro – che cade proprio oggi – la squadra sarebbe stata completa al 90%.
In politica avrebbe l’aria di una di quelle promesse da campagna elettorale non mantenute, in questo caso – considerato che con i politici non abbiamo a che fare e che il mercato sarà ancora aperto per oltre un mese e mezzo – è sembrato piuttosto un eccesso di ottimismo da parte del presidente. Non è esagerato dire che al Torino servano come minimo due titolari sulla trequarti (un esterno destro e uno sinistro), oltre a un terzino sinistro di riserva, senza contare le alternative pure in attacco: forse la società sperava di chiudere almeno un altro colpo prima di raggiungere Prato allo Stelvio ma a voler ben guardare nemmeno quello sarebbe servito per consegnare all’allenatore una squadra quasi al completo.
Un anno fa un mercato tardivo
Il punto è sempre lo stesso e rischia di essere un film già visto: senza tornare tanto indietro nel tempo il mercato ha spesso condizionato la stagione. Come non ricordare, un anno fa, un Maripan arrivato poco prima del gong del mercato e praticamente fuori forma per diverse settimane, forse anche mesi (e in Nazionale ancor prima che al Filadelfia), e un Bellanova ceduto a stagione iniziata e mai sostituito davvero? La stagione appena trascorsa ha deluso così tanto da Cairo da portarlo ad esonerare Vanoli: per evitare un epilogo simile sarebbe già un punto di partenza evitare di cadere negli stessi errori. Meno ottimismo, più fatti.
