Il Torino si ritrova ad aver bisogno di un regista e con la necessità di cambiare sistema, dopo un’estate in cui si sono fatte scelte opposte

A meno di venti giorni dalla fine della sessione estiva di mercato, il Torino si trova oggi a dover aggiustare in corsa una squadra che nelle ultime settimane ha mostrato ancora qualche limite. La buona notizia è che c’è ancora tempo per tale operazione, per arrivare a un centrocampista, quel play di cui ieri sera ha parlato anche il presidente, un ruolo che nella sfida col Modena sembrava calzare perfettamente a Ilkhan. Un giocatore con quelle caratteristiche è diventato l’obiettivo primario, fermo restando l’intenzione della dirigenza di chiudere anche per un terzino sinistro. La cattiva notizia è che ci sono volute settimane per accorgersene. Dopo oltre un mese di lavoro, allenamenti su allenamenti e amichevoli, allenatore e dirigenza hanno capito quanto sia complicato per una squadra non avere un regista. Eppure la partenza di Ricci avrebbe dovuto accendere un qualche campanello d’allarme, ancor prima di vedere all’opera in mediana Casadei e Anjorin, provati per tutta l’estate. Poco male, potrebbe ribattere qualcuno, proprio perché mancano pur sempre venti giorni. Certo, peccato che finora il mercato del Toro abbia portato in dote quegli esterni (da Ngonge ad Aboukhlal) pensati per un sistema di gioco ben preciso, per una trequarti che sostenesse la punta, con l’opportunità – eventualmente – di arretrare uno dei due attaccanti (Adams o anche Simeone) per avere una soluzione in più. Il 4-3-3, se lo si dovesse adottare, porterà a degli stravolgimenti nel pacchetto offensivo, porterà a cambiare di nuovo strategia. Pensarci sin da giugno non sarebbe stato un delitto.

Zakaria Aboukhlal of Torino FC looks on during the Coppa Italia football match between Torino FC and Modena FC.
TAG:
home

ultimo aggiornamento: 19-08-2025