Il SognaToro / Il pensiero dell’avvocato Gigi Marengo sul 4 maggio 2020, che a causa dell’emergenza coronavirus dovrà essere ripensato

Apprendo da La Stampa che il Torino F.C. sta organizzando la giornata del 4 maggio al Filadelfia, con salita a Superga, per la benedizione della lapide, dei soli Belotti, Cairo e don Riccardo Robella. Il tutto, o meglio quanto si svolgerà al Fila giacché alla Lapide non v’è segnale, trasmesso in diretta su facebook o sul sito societario… Ebbene, non mi piace. Non ci sto. La commemorazione degli Immortali non è patrimonio della società, ma dei famigliari di chi contro quel muraglione perse la vita, degli ex giocatori che seppero onorare la maglia di chi lassù perì e di tutti i tifosi. Sono quindi questi e solo questi ad avere il potere di decidere chi dovrà essere presente davanti alla Lapide a compiere il rito. La società può tutt’al più accodarsi.
Ma non basta.

Commemorazione al Filadelfia, che significa?

Cosa significa “spostare al Fila la commemorazione”?
Vi sarà la celebrazione della consueta messa da parte di don Riccardo, da solo sul prato in emulazione del Papa sul sagrato di San Pietro? Alla consueta messa parteciperanno solo i giocatori e la società, in ragione di autorizzazione in deroga data a Cairo dal Prefetto per l’apertura parziale dell’impianto?

Oppure, se vi fosse un libera tutti di Stato e Regione con connessa autorizzazione ad aprire gli impianti sportivi al pubblico, cosa che reputo molto difficile, potranno partecipare alla funzione squadra e società sul prato, con pochi tifosi selezionati e distanziati sugli spalti?
Domande che qui pongo provocatoriamente, giacché, in ogni caso, non né accetterei l’eventuale risposta positiva.

4 maggio 2020: il pensiero di Marengo

Non posso accettarla perché una siffatta organizzazione escluderebbe coloro che hanno il primario diritto nell’esserci in anima e corpo. E non posso accettarla neppure se si articolasse sulla terza delle ipotesi su espresse: un Fila con selezionati tifosi sugli spalti a prender messa. Sarebbe un consentire a Cairo il diritto di selezionare chi si e chi no… ovvero la più inaccettabile delle condizioni.

Allora? Per me ben venga una commemorazione popolare, come già lanciata sui social da alcuni tifosi. Una commemorazione di massa con massa unita quand’anche fisicamente divisa. Ognuno sul proprio balcone bardato di granata e, tutti insieme, alle 17.05 a guardare lassù dove siedono i nostri Immortali, mentre ascoltiamo e diffondiamo nell’etere, con qualsivoglia marchingegno tecnologico sonoro, la voce di Claudio Sala, Capitano dello Scudetto, che ne legge i nomi (il video).

Cari Fratelli di Fede, con questo pezzo ho voluto iniziare a riflettere su un 4 maggio che, per gli ovvi motivi virali, sarà diverso da tutti i precedenti. Una riflessione che auspico sia di molti altri, per mettere sul tavolo idee e spunti organizzativi. Sono infatti convinto che, insieme, sapremo dare giusta dignità alla commemorazione, anche negli attuali limiti di mobilità.
Se poi Cairo vorrà inventarsi un evento escludente il mondo granata lo faccia pure, personalmente la considererò una sua manifestazione, che nulla conferisce alla commemorazione dei nostri Immortali.

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ultimo aggiornamento: 15-04-2020