L’Avvocato Gigi Marengo sulla questione relativa allo scontro tra l’Unione Club Granata e il Questore di Torino, con la richiesta di dimissioni
E dopo la toppa messa dal dott. Urbano Cairo sui fatti di Torino-Inter, è anche arrivata la precisazione del Questore. Una precisazione peraltro che ben poco precisa, limitandosi a trasformare in “Progetto” quello che, in prima battuta, fu definito “Esperimento Sociale”, laddove è palese che all’interno di un Progetto vi sia preciso spazio per esperimenti finalizzati a conoscere o dimostrare qualcosa. Esperimenti quindi propedeutici al progetto. Mi è infatti difficoltoso pensare che un’Esperienza Storica, così come ora novellato dal questore, possa ritenersi sinonimo di “Esperimento Sociale”…
Una precisazione che comunque non mi è piaciuta. Non mi è piaciuta al di là del contenuto, perché non è certo bello che un Questore, a seguito di una propria conferenza stampa, ritorni sull’argomento per “precisare” proprie affermazioni. Mentre ci sta che soggetti privati rimescolino le carte o modifichino il proprio affermato o ne precisino diverso significato, ciò non deve avvenire da parte della massima autorità di Pubblica Sicurezza, ne va della sua credibilità.
Una conferenza stampa è un momento pubblico, ove le parole pronunciate sono forma e sostanza. Se si ritiene di aver utilizzate parole o frasi improprie o foriere di malintesi, l’unica via e scusarsi di ciò e non reinterpretare frasi o precisarne significati non espressi con chiarezza in conferenza stampa.
Una precisazione che, peraltro, non chiarisce minimamente qual sia stato il ruolo del Torino F.C. in quella che il Questore stesso ebbe a definire, al di là delle terminologie usate, un’operazione concordata con la società. Una precisazione, alla luce delle ultime dichiarazioni del dott.Urbano Cairo sul punto, attesa dall’intero mondo granata. Invece nulla.
Tutto continua ad essere nebuloso, fatta salva la cruda realtà dei fatti: gruppi di facinorosi interisti, armati di bastoni ed aste, fatti accedere dal Torino F.C. in Curva Primavera, che hanno dato vita a tafferugli ed aggressioni, sia verbali che fisiche, nei confronti dei tifosi del Toro, con i tifosi granata massicciamente puniti e quelli nerazzurri trasformati in fantasmi… Con persino una preventiva denuncia del Torino F.C. nei confronti dei granata.
In ultimo una mia modestissima domanda al Questore. Se l’annunciato Progetto prevede che tifosi di altre squadre possano legittimamente occupare gli spazi della Curva Primavera e l’inadempimento ai propri obblighi di filtraggio da parte della società consente loro di entrare armati di oggetti atti a contundere, non sarebbe forse meglio utilizzare “l’esperienza storica” derivante da Torino-Inter e, poco prima, da Torino-Napoli per ripensare al Progetto ed ai provvedimenti punitivi or ora comminati, magari ipotizzando sanzioni verso chi si è reso colpevole del mancato filtraggio e della mancata gestione della sicurezza interna all’impianto, invece che contro gli aggrediti, quand’anche resistenti all’aggressione?
Certo capisco che al dott.Urbano Cairo dispiaccia riempire il settore ospiti e poi non più poter vendere altri biglietti ai tifosi delle squadre avversarie, pur disponendo di posti liberi nell’adiacente Curva Primavera, così come capisco che la stessa Curva Primavera rappresenti per lui una consolidata spina del fianco quale primario nucleo di contestazione, ma questo è un problema di una società privata, che non può certo trovar risoluzione in Progetti della Questura.
Progetti della Questura di Torino che, peraltro, parrebbero contraddittori con le direttive del Ministero dell’Interno emanate solo tre mesi addietro (Determinazione n.39/2019 del 25/9/2019). Linee guida ministeriali che non paiono prevedere comunanza di tifoserie all’interno di Settori dello Stadio, ma, anzi, precisano e regolamentano un’univoca volontà di tenere separate le tifoserie.
Il problema stadi è certamente una criticità attuale e concreta che giustamente deve essere valutata ed affrontata, senza se e senza ma. Affrontarla non significa però perseguire utopiche visioni da Mulino Bianco, ma partire dalla realtà, dialogando con il mondo dei tifosi, ovvero con quel mondo che è soggetto primario nell’utilizzo degli impianti. Collaborazioni e dialoghi con le società, che sul punto son portatrici di specifici interessi anche economici, non è escluso che porti fuori rotta… Una situazione che lo Stato non può e non deve assecondare ed ancor più accettare.
Ieri l’Unione Club Granata ha formalmente chiesto le dimissioni del Questore, senza stranamente far cenno alle responsabilità, per l’avvenuto di Torino-Inter, del Torino F.C. Non entro in merito alla richiesta di dimissioni, è stata una scelta dell’Unione Club Granata. Certo è che il chiedere le dimissioni significa aver rilevato precise violazioni da parte della persona che si vuol dimissionaria e, se così è, perché l’Unione Club Granata non ha avviato una procedura (non essendo competente in materia non saprei peraltro quale) contro il Questore, invece di limitarsi al noto politichese urlo: “si dimetta”, ben sapendo che quelle dimissioni mai arriveranno?
Sarebbe stata un’azione ben più forte e credibile… e bravi avvocati penalisti, a mia notizia, non mancano all’UCG. Io, con i colleghi civilisti, vado avanti per la mia strada, cercando di far acclarare le precise responsabilità del Torino F.C., ovviamente aperto al dialogo con eventuali colleghi penalisti, incaricati dall’UCG, che volessero aprire il fronte contro la Questura, purché tale fronte non sia meramente un espediente per nascondere le responsabilità di altri.
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