La conferenza stampa di presentazione di Marco Baroni in vista della partita di campionato tra Roma e Torino allo Stadio Olimpico

Domani alle ore 12:30 si gioca Roma-Torino allo Stadio Olimpico di Roma. Come di consueto, l’allenatore del Torino Marco Baroni ha presentato la sfida in conferenza stampa. Di seguito le sue parole in vista della 3^ giornata di Serie A.

La conferenza stampa

Domani stadio pieno ed entusiasmo della Roma: come immagina il secondo passo dopo quello con la Fiorentina?
“La Roma da otto mesi è prima in classifica, sappiamo delle difficoltà e sono proprio queste le partite che ci devono testare. Servirà una partita di personalità e spessore, giocata palla su palla, con ritmo, non puoi fare un ritmo basso contro questa Roma”

A che punto è la squadra nel percorso di assimilazioni delle sue idee?
“La squadra si è sempre spesa tanto, la cosa più importante è questa e mi ha colpito da subito. A me non piace trovare alibi ma serve del tempo per trovare un assemblaggio, se dovessi andare a contare gli allenamenti con la rosa al completo non sarebbero tanti. Lavoreremo forte per trovare la condizione massimale”.

Ismajli e Zapata stanno sempre meglio: sono in grado di essere utilizzati?
“Stanno bene, con Duvan lavoriamo tutti i giorni per ridurre quel gap, è un professionista incredibile”.

Come sta Schuurs? Non essendo in lista sarà fatta una valutazione…
“Sono state fatte valutazioni di natura fisica, il ragazzo è ancora lontano dal rientro e questo tipo che ci siamo presi perché non potrebbe essere utilizzabile”:

Come stanno i nazionali?
“I nazionali stano bene, abbiamo recuperato Gineitis che aveva un problemino, mentre non ci sarà Masina che è tornato con un affaticamento, abbiamo deciso di non rischiare di comune accordo con lui, dal suo rientro ha fatto solo terapie”.

C’è una gerarchia per i rigori? Lo scorso anno si alternavano Vlasic Adams e Sanabria, stavolta?
“Una gerarchia c’è, poi ci sono momenti della partita che determinano questo. Mi piace essere squadra anche in quel senso. Quando i giocatori vanno in campo sanno chi è il rigorista, diamo loro un ordine e c’è il primo, il secondo e così via. Non mi piace avere degli egoismi e quello è un momento in cui c’è da mettere nelle condizioni giuste il rigorista”.

Quanto può aiutare il centrocampo un giocatore come Asllani?
“Abbiamo preso un giocatore che ci mancava, nelle scelte e nelle caratteristiche, ci sono giocatori più da spazio, con una mobilità, con Asllani stiamo lavorando forte, può colmare dei gap che possono aiutarlo sotto l’aspetto offensivo e difensivo, non dobbiamo pensare che sia l’unica risorsa perché deve esserlo tutta la squadra. Per le sue caratteristiche è quello che può dare più soluzioni, specie dopo la partenza di Ricci”.

Un bilancio dei suoi primi 100 giorni?
“Sono stati 100 giorni intensi, di dedizione, passione e attenzione. Quello che porto dentro è questo, entusiasmo, voglia, gioia. Come ho detto prima si lavora sull’assemblaggio, c’è sempre maggiore conoscenza, da questo punto di vista c’è un processo, c’è da lavorare duro ma questo non ci spaventa”.

Come ha trovato Nkounkou? Cosa può dare di diverso rispetto al suo diretto concorrente Biraghi?
“Intanto dico che si gioca in 16, non mi pia ce parlare di concorrenza con Biraghi, non è che l’importanza di chi parte è maggiore di chi entra. A sinistra non avevamo un altro giocatore con quelle caratteristiche, ha forza, ha una fisicità, ha dinamicità, un buon piade, sta cercando di entrare nel nostro calcio, di capire la squadra e il nostro campionato. Ho la certezza che ci darà un sostegno importante”.

La Roma non ha subito gol: come scardinare quella difesa?
“Prima dicevo che la Roma sarebbe prima da otto mesi quindi sappiamo di trovare una squadra solida, servirà una partita di grande spessore, saranno importanti i duelli”.

Dobbiamo aspettarci una staffetta Adams-Simeone? Si va avanti col 4-3-3 e una punta unica?
“Sono due giocatori forti, ho parlato con loro, in questo momento uno parte e uno entra per esigenza di squadra ma stiamo lavorando sul fatto che siano in campo insieme, io quelli bravi li metto in campo di solito, da questo punto di vista se posso nel momento in cui la squadra ha trovato identità potranno giocare insieme e dovranno giocare insieme”.

Cairo ha detto chiaramente che si aspetta risultati?
“Stiamo lavorando per questo, ogni giorno con la squadra si parla di atteggiamento mentale, forza mentale, quello che poi permette di arrivare a quello che vogliamo, siamo noi i primi a volerlo, al 100%. Pressione? No, non la sento ma poi si vive di pressioni, ci cibiamo di questo, ci alimentiamo, ogni giorno viviamo di questo e a me piace”.

La sensazione è che il Torino cerchi ancora una identità che non ha trovato: le chiedo com’è il percorso a caccia di questa identità?
“Certo che manca, questo non si costruisce in due minuti, non mi piace né cercare alibi, perché l’identità di squadra è un lavoro complesso, sono arrivati giocatori che non avevano un minutaggio importante, non hanno un interruttore, si sta lavorando dalla mattina alla sera per questo, è il passo più importante, quello che richiede un po’ più di tempo”.

Marco Baroni.
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ultimo aggiornamento: 13-09-2025