Sintesi e commento di Torino-Pisa di Coppa Italia: al 9′ Casadei sblocca la partita sugli sviluppi di un calcio d’angolo
Sembrava non dovesse esserci turnover e invece il turnover c’è, eccome se c’è. Giocano per la prima volta in stagione Dembélé, Nkounkou e Njie, oltre a Paleari. Baroni si affida ancora a un 3-4-3 dove il braccetto di destra è proprio Dembélé, con Ismajli e Coco a completare il terzetto. Torna titolare Pedersen, in mezzo c’è Tameze con Casadei mentre in attacco tocca ad Adams insieme a Njie. Sugli spalti c’è un clima surreale perché in Maratona sciopera il tifo. Nessuno striscione né la presenza dei gruppi organizzati: alla lettura delle formazioni nessuno, dall’interno dello stadio, ha partecipato al solito coro che accompagna i calciatori. In campo si parte e i granata iniziano bene perché dopo meno di dieci minuti il Torino è avanti: angolo di Ngonge, gol di testa di Casadei. La squadra di Baroni tiene il pallino, sfiora il raddoppio con Pedersen e amministra senza grossi patemi, mentre il Pisa si fa vedere poco nella metà campo avversaria, trovando qualche spazio in più solo nei gli ultimi dieci minuti, provando a sfondare sulla destra dove agisce il fischiatissimo Cuadrado. Si va al riposo sull’1-0 dopo un gol non convalidato al Pisa per fuorigioco, proprio nell’unico minuto di recupero.
Il secondo tempo
Nella ripresa l’episodio che cambia la partita è il rosso a Cuadrado al 18′: nel momento in cui il Pisa avrebbe potuto spingere la squadra di Gilardino resta in dieci. L’inferiorità numerica quasi non si sente: il Torino fallisce per due volte l’occasione di chiuderla (clamorosa quella di Aboukhlal al 41′) e al sesto minuto di recupero Tramoni fa paura alla Maratona con una conclusione su cui Paleari fa il miracolo. Ed è così che il Toro chiude il match portando a casa la qualificazione.
