Il presidente del Torino ha presentato ufficialmente in conferenza stampa il nuovo allenatore che guiderà i granata per la prossima stagione
Nella conferenza stampa in programma oggi, Urbano Cairo avrà la possibilità di presentare Marco Baroni. Il presidente ha incaricato l’ex tecnico della Lazio di guidare la squadra granata per la prossima stagione. “Un piacere essere qui, da tempo non siamo qui per una presentazione. Immagino ci siano domande, lascio al mister la parole per un saluto”.
La conferenza stampa
Perché Marco Baroni?
“Non lo conoscevo personalmente, l’ho incontrato, mi ha fatto una impressione eccellente. Lo avevo seguito per risultati, squadre allenate, per come aveva valorizzato i giovani. Il percorso mi aveva colpito, in più l’incontro allo stesso modo mi ha colpito rispetto a quelli che sono i nostri obiettivi e abbiamo immediatamente pensato fosse la persona giusta per noi. Così tutto è nato”.
Ha cambiato idea sulla vendita del Toro?
“Io intanto ho una responsabilità per quel che riguarda i tifosi del Toro, che vogliono che la squadra cresca, ho dato a novembre in un evento Rcs una disponibilità ma da allora nessuno mi ha fatto offerte per comprare il Torino. Vado avanti con la determinazione che serve e anzi, ancora di più. Fra poco saranno vent’anni sì ma quel che conta per me è investire e fare ciò che serve. Poi vedremo. Non devo rimanere a vita al Toro ma è importante se arrivasse qualcuno che manifestasse un’intenzione seria è importante capire che tipo di persona è. Molte volte si sono viste squadre importanti poi essere cedute nelle mani di soggetti che le hanno fatto andare in condizioni negative. Se vediamo la classifica di 20 anni fa, lì nelle prime 5-6 c’erano squadre che oggi sono in condizioni diverse. Ho preso un Torino che era fallito, il Torino negli ultimi 13 anni è al nono posto per punti fatti, non sarà quello che uno desiderava, un tifoso che ha voglia di vincere o andare in Europa, ma è un passo importante passare da diversi anni in B, come i precedenti al mio arrivo, fino ad adesso. Tutto è migliorabile. L’11 agosto ci sarà il Robaldo che lì si allenerà, c’è il Fila, a gennaio sarà pronta la palazzina del Robaldo in modo che l’impianto sarà completo. Il settore giovanile ha prodotto risultati non solo per le vittorie dei campionato ma per la produzione di giocatori. Mi rendo conto che qualcuno voglia di più, non mi accontento nelle mie attività e non lo faccio nemmeno al Toro. Siamo ripartiti bene con Juric dopo il periodo Covid, siamo stati In ballo per l’Europa fino all’ultima stagione”.
“Zapata ha dimostrato con noi e prima di noi di avere qualità incredibili. Non solo è un calciatore di grande livello ma anche un ragazzo di livello, è un leader, una persona speciale. Quando si è fatto male e stava tornando abbiamo pensato di allungargli il contratto per dargli un incoraggiamento di cui comunque non ha bisogno. Lui ha molto apprezzato il gesto”.
Può promettere dei giocatori all’allenatore? Un terzino, un trequartista, un attaccante? I giocatori che sono indispensabili purché di qualità perché si possa alzare l’asticella altrimenti sono parole al vento…
“Avevo detto che avrei dato il 90% dei giocatori prima del ritiro perché quello era il mio assoluto obiettivo e desiderata, mio e di Vagnati. Non siamo riusciti perché il mercato non lo facciamo soltanto noi, abbiamo degli interlocutori e certe volte i mercati sono così. Oggi a questo 90% ci siamo, il Torino ha i titolari, li ha tutti. Al Torino mancano in una rosa di 25 calciatori tre giocatori. Ovvio che se vendi poi lo devi sostituire. Il Torino ha le coppie ovunque tranne che per il terzino sinistro destro e l’esterno destro. E poi abbiamo tre attaccanti, Sanabria, Adams e Zapata. Ci manca il terzino, ci manca un esterno, poi dipende da quello che esce. Oggi ci mancano quindi 3 giocatori o quattro, 3 su 25 se non è il 90% è l’85%. C’è la volontà di fare gli interventi concordati, non vuol dire che non si possa fare anche altro. Non è detto. Ho detto in un’occasione quella frase sul 90% perché avrei voluto farlo. Aboukhlal è stato seguito per tutto lo scorso anno ed è stato preso, negoziando col presidente del Tolosa, Ngonge lo conosciamo da una vita, è un giocatore del 2000 che ha tutta la possibilità di fare bene”.
Ha intenzione di valutare l’acquisto dello stadio? Per renderlo più forte in sede di vendita o per fare qualcosa per il Toro?
“Lo stadio è un’opportunità, abbiamo programmato un incontro dopo agosto. A settembre ci vedremo, l’obiettivo di prendere lo stadio è legato allo sviluppo delle strutture del Torino. Non ci sono motivazioni legate ad una vendita. Credo che il sindaco sappia bene che così come nel 2003 venne dato lo stadio al Torino e alla Juventus e ci fu una delibera, quella delibera diceva uno stadio una squadra uguali condizioni. Mi aspetto che per l’Olimpico Grande Torino ci siano condizioni come quelle avute dalla Juve né più, né meno”.
Qual è il potenziale della squadra oggi?
“Ho imparato che è meglio non fare proclami, se uno è qui e dedica del tempo al Toro è perché ho delle ambizioni, quindi quella di fare bene. Per squadra, potenziale e altro non è qualcosa che tocca a me, ci sono qui Baroni, Vagnati e Moretti. Sono loro che sanno più di me”.
Negli anni sono state fatte ottime cessioni: l’obiettivo è abbassare il debito?
“Se prendiamo acquisti e cessioni dal 20/21, abbiamo comprato più di quanto abbiamo venduto, 20 milioni in più spesi. Nel 22/23 abbiamo riequilibrato, vendendo Bremer, ma abbiamo recuperato il gap. L’anno dopo abbiamo comprato ancora lì di più, per esempio Singolarizzare che andava in scadenza, lo scorso anno abbiamo venduto di più rispetto a quanto abbiamo comprato. Stavolta abbiamo spesso 22 e incassato circa 40 milioni. Abbiamo avuto l’opportunità di prendere due giocatori giovani, spendendo 5-6 milioni”.
Potrebbe esserci un terzo affare col Napoli?
“Non c’è due senza tre”…
Ci potrà mai essere l’ambizione al Torino di trattenere alcuni giocatori?
“Il Napoli che ha vinto due scudetti in tre anni e ha dovuto vendere Kvara e Osihmen, giocatori importantissimi. Conte non era felice di Kvara ma hanno vinto lo scudetto…”
