Un’estate intera per riuscire a prenderlo (in prestito) ma i risultati non sono all’altezza: ora anche Zapata lo insidia
Ci ha messo un’estate intera il Torino ad acquistare quello che doveva essere il grande colpo estivo del mercato granata, ma ad oggi Cyril Ngonge si sta rivelando un giocatore da le qualità ancora da esprimere. In questo inizio di campionato Ngonge ha fatto vedere solo sprazzi di grande qualità, attraverso alcuni controlli più eleganti del solito e qualche bel dribbling, ma allo stesso tempo ha messo in luce la mancanza di concretezza, caratteristica che, in un momento così complicato per il reparto offensivo granata, sarebbe più utile che mai. Fino a questo momento un solo gol messo a segno dal belga, quello realizzato nella sconfitta contro il Parma, e un assist a Simeone contro la Roma.
Pupillo di Baroni, tra i più utilizzati quest’anno
Quello di Ngonge si potrebbe definire un inizio da protagonista se si guardasse solamente i minuti giocati, il 26 granata è infatti il sesto giocatore per minutaggio complessivo in questo inizio di campionato ed è dietro solo a Vlasic tra i giocatori del reparto offensivo. L’ex-giocatore del Napoli fu pupillo del tecnico Baroni durante l’esperienza all’Hellas Verona ed è stata esplicita richiesta di Baroni per il mercato estivo del Toro, eppure sembra non aver trovato ancora la condizione migliore, come quella vista in terra veneta anni fa.
Il rientro di Zapata potrebbe togliergli spazio
Con il rientro sempre più a pieno regime del capitano Duvàn Zapata, a cui manca da trovare ancora la forma per tornare al meglio, Ngonge rischierebbe di perdere minutaggio, serve quindi una sua risposta immediata sul campo, per far capire a Baroni e a tutta la piazza granata di essere il giocatore giusto. Servirà inoltre dimostrare sicuramente qualcosa in più alla società per convincere il presidente e il direttore Vagnati ad un possibile riscatto a fine stagione.
