Il borsino granata: ecco chi sale e chi scende dopo la partita con l’Empoli e a poche ore dal match contro il Pescara

Altra partita, altro Toro. Al “Grande Torino” è andato in scena uno spettacolo del tutto diverso a quello – forse illusorio – visto contro il Bologna a fine agosto: allora cinque gol e una squadra arrembante fino alla fine, l’altro giorno un attacco spuntato incapace di offendere ed un finale di match col fiatone.

Per la verità è stato un Torino diverso sia nella gestione che negli interpreti e già dall’inizio del secondo tempo i granata hanno perso quella verve e quella coesione messa in mostra nel primo tempo quando Bovo e compagni hanno tenuto il pallino del gioco e creato qualche occasione pericolosa gettando le basi per una vittoria che invece non è arrivata. Al di là delle assenze e delle prestazioni dei singoli, con un centrocampo più muscolare che ha avuto in Acquah ed in Obi due interni che sono riusciti a fare bene la doppia fase nella prima frazione e che sono vistosamente calati nel secondo tempo ed un Valdifiori ancora fuori dal gioco, è emersa una penuria di idee parzialmente nascosta dalla forza di volontà manifestata attraverso un pressing che ha prodotto buone azioni e pericoli alla porta di Skorupski per i primi 45’ salvo poi trasformarsi successivamente in foga controproducente.

Gli effetti di tutto ciò si sono tradotti in assenza di schemi, squadra lunga e scollegata con iniziative spesso affidate ai singoli, corsie esterne poco o per niente sfruttate (nel primo tempo dai cross degli esterni si erano create le palle gol più pericolose) ed un chiaro calo di condizione e di tenuta fisica. Ora, in vista degli impegni ravvicinati, occorrerà recuperare al più presto le energie e magari qualche infortunato illustre e contare anche in un pizzico di buona sorte dal momento che quest’avvio di stagione è caratterizzato da una mole preoccupante di infortuni dei quali quello occorso a Molinaro domenica è non solo l’ultimo ma anche il più serio.

CHI SALE:

OBI
deciso e quasi decisivo con un rasoterra ben indirizzato che Skorupsky smanaccia in angolo e con un bell’assist in piena area per Boyé. Ma nel complesso è uno dei più attivi in pressing, talvolta dovrebbe dar prima la palla però.

BOYE’ non arriva il gol ma supera anche la prova da punta centrale. Bravo a liberarsi dalla marcatura degli avversari, va più volte al tiro e, nonostante la giovane età, dimostra intraprendenza e personalità. Sicuramente il migliore in avanti, deve solo prendere confidenza anche con la porta.

HART davanti al suo nuovo pubblico il portiere inglese non demerita e riscatta la prima gara un po’ così. Molto bene nelle uscite, sia alte (stavolta usa i pugni) che basse, migliorabili le sue performances coi piedi.

ZAPPACOSTA fa il suo debutto in questa stagione non propriamente nel suo ruolo ma giocando almeno una ventina di metri più avanti, da esterno alto. Non lascia tracce rilevanti nei minuti a disposizione.

BARRECA incoraggiato e spinto dal pubblico, il prodotto del vivaio granata bagna il suo esordio in A con buona personalità ed un bell’assist per Boyé. Attivo nel primo tempo in fase di spinta, da rivedere nella ripresa in fase difensiva. L’infortunio di Molinaro potrebbe schiudergli nuove chances.

STABILI:

DE SILVESTRI
dopo nemmeno un quarto d’ora subisce un taglio alla testa che lo costringe a giocare con un turbante e più guardingo del solito. Non si ricordano discese irresistibili o degne di nota ma fa il suo dietro chiudendo gli spazi nella sua zona.

CASTAN controlla bene Gilardino e in generale si conferma difensore affidabile e coriaceo, difficilmente superabile. Da registrare però un paio di disattenzioni che rischiano di mettere nei guai Hart.

ACQUAH quando parte in progressione ci si può aspettare di tutto, che travolga gli avversari o che inciampi o si dimentichi del pallone ma prima della mezzora confeziona l’azione più pericolosa del match che lui stesso conclude di testa. Nella ripresa non offre però un contributo significativo.

BOVO per il capitano di giornata l’avvio non è promettente, umiliato da Saponara e autore di un retropassaggio da brividi. Poi si riprende e disputa una partita accorta dietro pulendo l’area in più di un’occasione.

BASELLI ha appena un quarto d’ora per mettersi in luce e riaccendere il Toro. Prova a pressare ma stavolta difetta proprio in quella che dovrebbe essere la sua qualità migliore, il gioco di fino.

VALDIFIORI seconda prova, stavolta contro la squadra nella quale ha militato per ben sette stagioni, per il nuovo metronomo granata che non riesce ancora a dettare tempi della manovra. Troppo intermittente sia nell’interdizione che nell’impostazione.

CHI SCENDE:

MARTINEZ
benché, soprattutto nel primo tempo, si giochi spesso dalle sue parti non si mette in evidenza ed anzi tende a nascondersi. Poi sparisce del tutto e non riesce ad allargare le maglie della difesa avversaria così come gli viene richiesto.

FALQUE non ripete la prova di Bergamo, anzi sembra la controfigura di se stesso. Spesso fuori dal gioco, non incide davanti peccando anche nella collaborazione coi compagni. Da salvare solo la bella azione con Acquah.

MOLINARO partita stregata per il terzino che dapprima rischia grosso con una scorrettezza a gioco fermo e poi è costretto ad abbandonare il campo per un infortunio che è ben più grave del previsto: la rottura del legamento crociato lo terrà fuori a lungo e, in un ruolo già falcidiato dall’assenza prolungata di Avelar, i granata devono correre ai ripari.


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Vanni(CAIROVATTENE IN BELIZE)

io non ce l’ho con lui, ma dire che Zappa e’ salito….forse gli spogliatoi sono in basso, ed allora era obbligato a salire.

spettro73
7 anni fa

Analisi condivisibile. Buon primo tempo e secondo in grande affanno. Comunque un 6 stiracchiato lo hanno guadagnato quasi tutti. Ci sono state però due pesanti insufficienze: Iago e Martinez che di fatto hanno fatto la differenza in negativo. Stasera devono riscattarsi.

Essilapal
Essilapal
7 anni fa
Reply to  spettro73

Io credo che per come abbiamo giocato per loro era quasi impossibile fare meglio. Il nostro gioco è stato solo palla lunga e pedalare, il modo peggiore per metterli in condizione di fare qualcosa.

FOLAGRA
7 anni fa

io faccio notare che Molinaro ha fatto un’altra idiozia ed è stato graziato dall’arbitro. Che strana la vita… Se l’avesse buttato fuori non ci avrebbe rimesso il ginocchio poco dopo. A 33 anni potrebbe voler dire carriera finita! Almeno qui da noi, dove è in scadenza…

Tutto sotto controllo, ma quelle strane amnesie…

Toro, coperta ancora corta