Record per il Torino di Mazzarri con 19 tiri in totale: l’ultima volta fu all’esordio in panchina dell’allenatore granata, contro il Bologna
È finita 0-1 Chievo-Torino. Una partita che si sblocca soltanto nel finale, e soltanto grazie ai cambi, che alzano il livello, il ritmo e la qualità. Sì, perché la fatica per arrivare in porta è stata tanta, tantissima. Ancora una volta. Prima della partita, Walter Mazzarri aveva difeso il lavoro della sua squadra in fase offensiva: “Non è vero che non creiamo“, aveva detto. Ma le polveri sembravano bagnate, e anche contro il Chievo le occasioni non si sono sprecate. Quelle clamorose, per lo meno: perché di altre occasioni si deve e si può parlare. Ed è il numero a contare. Sono infatti 19 le conclusioni totali (non necessariamente quelle in porta) che il Torino ha realizzato nella gara contro il Chievo (dati Opta): un record, per il Toro di Mazzarri.
Torino, ritorna il gioco d’attacco?
Proprio così, 19 conclusioni. Molte, a dire il vero, senza particolare indice di pericolosità, ma si tratta di un dato interessante per un motivo: soltanto una volta, nella gestione Mazzarri, si era raggiunto questo numero. Ed era stato lo scorso anno, in occasione della primissima partita da allenatore della compagine granata: Torino-Bologna, nel freddo gennaio torinese, reso ancora più freddo dall’esonero di Sinisa Mihajlovic, che faceva sprofondare il Toro in un alone di incertezza, tipico di ogni cambiamento fatto a campionato in corso. Era ancora la squadra con la mentalità dell’allenatore serbo, quella? Forse sì. Ma da allora molte cose sono cambiate.
Chievo-Torino, 19 tiri: ora i gol
Di fronte alle 19 conclusioni, ora il Torino deve analizzare un altro dato: quello della media realizzativa. La gioia per la prima rete stagionale di Zaza è molta, ma poco dopo Iago Falque si è divorato un gol e Andrea Belotti, sempre molto combattivo, si è spesso trovato a concludere dopo lunghe azioni personali, molto dispendiose dal punto di vista energetico. La continuità verrà ora. Si dovrà verificare ora. Il Torino resta un cantiere aperto, ma, forse, con qualche convinzione in più.
