Una volta era una fortezza impenetrabile, ora la difesa è la peggiore della Serie A
Le cifre granata, dopo 6 giornate di campionato, valgono più delle parole. La squadra di Baroni ha vinto una sola partita, mentre la difesa è la peggiore del torneo, con 13 gol subiti, dei quali 3 incassati, in appena 8 minuti, contro l’Atalanta. Curioso il fatto che la stessa difesa, assaltata per 90 minuti dalla Roma, sia rimasta imbattuta. Su queste basi, è ovvio cominciare a parlare proprio della retroguardia, e cioè di quella che, in altri tempi, fu una fortezza impenetrabile. Piangere sul latte versato, e cioè sul sogno di schierare insieme Bremer e Buongiorno, magari con l’ormai disperso Schuurs, serve soltanto per alimentare una amara nostalgia.
In generale, non si può che partire dal ruolo più importante, e cioè quello di portiere, affermando che, se Milinkovic Savic (che pure è stato, a volte, discusso) parava l’imparabile. Israel, invece, para soltanto il parabile, nel senso che è un discreto portiere, ma niente più.
A proposito dei componenti della retroguardia, si può sperare in un consistente margine di miglioramento, da parte di colui che è stato, nella scorsa stagione, il trascinatore della formazione, e cioè Maripan. Questo perché mi rifiuto di pensare, che il vero Maripan sia quello visto nelle ultime esibizioni. Coco non credo possa fare di più che non “il Coco”, che conosciamo, mentre di Ismajli era noto, anche al momento di acquistarlo, il grande difetto, e cioè essere un ottimo difensore, che si infortunava molto facilmente. Di conseguenza, non si può contare più di tanto sugli attuali componenti della difesa, quanto auspicare un equilibrio tattico diverso, più protettivo, da parte della squadra. E ciò, indipendentemente dal fatto che la retroguardia si schieri a 3, o a 4.
Per questo motivo, vale la pena dare un’occhiata al resto della rosa, sottolineando gli aspetti positivi, per non essere totalmente, e ingiustamente, del tutto negativi.
Questi aspetti positivi, purtroppo, non sono assortiti nei vari reparti, ma si trovano tutti in avanti, tanto che il Toro può essere etichettata quale squadra a trazione anteriore. Simeone, come guerriero e bomber, non ha tradito le attese. Adams, senza toccare picchi di rendimento eccezionali, è comunque una punta valida. Per Zapata, infine, non si può fare altro che formulare l’augurio, che quel drammatico incidente non sia il suo capolinea come atleta.
A sostegno dell’attacco, un applauso va senz’altro a Ngonge, che ha risposto ad una frustata, da parte di Baroni, migliorando in modo esponenziale le sue giocate, e la sua creatività. Peccato che, paradossalmente, nel momento in cui sbocciava Ngonge, accusava un calo Vlasic, che rimane comunque un talento imprevedibile. Non tutte le squadre hanno 2 inventori di gioco come Ngonge e Vlasic, destabilizzanti per le difese altrui.
Sulle fasce laterali, sento molto la mancanza di una pedina, che si poteva riscattare, perché aveva dimostrato tutto il suo valore, e che, non a caso, Conte ha voluto fortemente nel Napoli, e cioè Elmas. A destra, Lazaro e Pedersen sono giocatori, che hanno una fase offensiva più accentuata, rispetto a quella difensiva. A sinistra, Biraghi mette al servizio dell’allenatore la sua esperienza, ma penso che abbia preso la rincorsa, per diventare presto titolare, il giovane Nkounkou. Ha una energia straripante, e può essere davvero il valore aggiunto della squadra, alla ripresa del campionato.
A centrocampo, francamente, chiunque si sarebbe aspettato di più, alla luce della qualità, potenzialmente, garantita da Asllani e Casadei. Asllani, in fase di regia, compie troppi errori nei passaggi, e non è sufficientemente ispirato nella distribuzione. Casadei, invece, rischia di essere il grande enigma del Toro, che credeva di avere puntato su un giovane estremamente interessante, ma si ritrova fra le mani soltanto una promessa di campione: sono sotto gli occhi di tutti, infatti, le sue capacità tecniche e fisiche inespresse. Riportare al centro dell’attenzione Gineitis non sarebbe sbagliato, se non altro per far sentire lo stimolo della concorrenza ai 2 titolari.

Nesti, stai chiaramente sottovalutando la straordinaria abilità del neo capro espiatorio cairota nell’erigere castelli difensivi
Io ho molto rispetto per Carlo Nesti, anche se è un “mezzosangue” strisciato. Di certo mastica calcio da un bel po’ e parla con competenza senza strizzare troppo l’occhio agli umori del momento. Ammiro la sua pacatezza e professionalità. Le cose che qui ha scritto sono condivisibili, e credo che… Leggi il resto »
Ma invece di fare tutte ste parole ma non sapete scrivere “squadra allestita ad mentula canis andatevene!!!! “….
Carie paiasu cuntabale vattene
Squadra è una parola grossa e pensa che in questa società ci sono persone ancora più scarse dei giocatori. Comunque le cose miglioreranno sensibilmente quando ritornerà Schuurs, che secondo un grande luminare della medicina del forum avverrà molto presto, prima della fine dell’ autunno 🙈🤣🤣🤣
Tordi: gli unici che sperano che Schuuurs ritorni il piu’ tardi possibile. E poi si lamentano se fai loro notare che chi e’ contro Cairo e’ contro Schuurs e chi e’ contro Schuurs e’ cintro il Toro!