Sono oltre 45 mila i cuori granata che affollano sin dal primo pomeriggio lo stadio Delle Alpi, quel sabato 12 giugno del 1993. In programma, alla sera, c’è uno di quegli eventi che lasciano il segno, la finale di Coppa Italia; ironia della sorte, di fronte c’è nuovamente quella Roma che ha sfidato – e affondato – spesso e volentieri i granata negli anni Ottanta.
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La prova generale della finale, si è disputata all’Olimpico di Roma qualche settimana prima, ed era stata una partita al cardiopalma: vince il Toro, con un rocambolesco 4-5 grazie ad una tripletta di un indemoniato Aguilera che si aggiunge alle reti realizzate da Silenzi e Scifo. Questa volta, però, è tutta un’altra storia.
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I granata di Mondonico arrivano alla finale lanciatissimi: in semifinale hanno fatto a fette la Juve e non hanno nessuna intenzione di vedersi portar via il trofeo. La gara si mette subito per il verso giusto: dopo un quarto d’ora è l’ex Benedetti a deviare un rasoterra di Silenzi alle spalle del proprio portiere, mentre nella ripresa saranno le reti del giovane Cois e di Daniele Fortunato a mettere in ghiaccio il risultato per la gara di ritorno, che si disputerĂ nella capitale la settimana successiva. Un ghiaccio bollente, in realtĂ , visto che ci penserĂ l’arbitro Sguizzato a rendere il retour match interessante ben oltre il novantesimo… Â