Giornata di presentazioni a Bormio: dopo Avelar, tocca oggi a Joel Obi, uno dei volti nuovi del Toro. Ecco le sue prime parole: “Cosa mi ha spinto a venire al Toro? È stato così facile dire di sì, mi ha convinto la voglia del Toro di prendermi e il progetto, ci ho messo davvero poco a dare il mio assenso“.

Ho trovato dei vecchi compagni con cui ho giocato a Parma, mi hanno reso più facile l’ingresso nel gruppo e nella comprensione delle tattiche. E proprio sulle tattiche penso che questo modulo possa esaltare molto le mie doti e il mio ruolo”.

 

Dopo una stagione di alti e bassi, Obi è qui per rilanciarsi: “Sì, è un’occasione importante. Io qui posso esprimermi al meglio, il mister è tra i primi in Italia: dipenderà tutto da me, devo dare tutto e migliorare“.

 

Ventura o Mourinho? Non si riesce a fare un paragone tra gli allenatori. È come paragonare un attaccante a un difensore. Mourinho è un grande allenatore, e Ventura è un allenatore di cui tutti parlano bene, e sono contento di lavorare con lui. Se hanno punti in comune? Ho appena iniziato, è difficile dirlo“.

 

Sei in camera con Vives, come ti trovi? “Ragazzo eccezionale, molto simpatico, mi dà molti consigli, è simpaticissimo. E poi ho un ottimo rapporto con Acquah, ci siamo già conosciuti a Parma, siamo amici anche fuori dal campo“.

 

Il mio obiettivo personale? Migliorare. Sono qui per quello, e per dare una mano alla squadra a fare punti. Baselli? La concorrenza non mi spaventa, siamo una squadra e siamo professionisti. È giusto che chi dimostra di essere pronto giochi titolare“.

 

Infine, sul tempo libero: “Suono la batteria, da autodidatta. Mi diverto, mi piace molto, lo facevo quando andavo in chiesa da piccolo: sono protestante. Fuori dal calcio ritengo di essere un ragazzo tranquillo, mi piace stare con gli amici. Altri sport? Solo alla Play Station… (ride, ndr)”.

 

 

 

 


Bormio, i giocatori granata in giro per la città

Bormio, qualche granata in campo per rimettersi in pari col gruppo