Finito il ritiro il Toro si appresta ad iniziare ufficialmente la sua stagione in Coppa Italia con un occhio ancora aperto sul mercato, però, dal quale si attende ancora l’arrivo dell’attaccante. Ed è proprio di mercato, dei nuovi acquisti ma anche dei successi dei giovani passando per Cairo e Ventura che, in esclusiva per Toro.it, parla un ex granata d’eccezione: Claudio Sala.

Ha seguito il mercato del Toro? Cosa ne pensa?
Si l’ho seguito attentamente. Oggi sono i giocatori che scelgono dove andare, non puoi inculcare una cessione ad un calciatore e ovviamente se ci sono grandi introiti i giocatori non ci pensano due volte a cambiare. I tifosi non se la devono prendere.

È quello che è successo Darmian.
Si esattamente. Oggi il calcio è cambiato. Una volta non sapevi se e quali squadre ti seguivano, a chi interessavi. Le società lo tenevano nascosto. I contatti avvenivano tra le due società, oggi invece i contatti sono tra la società e il giocatore che sa chi lo vuole. Una volta non potevi valutare però se al Toro ti davano 100 e altri ti proponevano 120 allora decidevi di rimanere al Toro. È chiaro però che se ti offrivano un miliardo allora magari cambiavi. E oggi è così, contano anche i soldi.

I nuovi arrivi le piacciono?
Si, soprattutto i giovani dell’Atalanta uno dei quali preso per sostituire Darmian. Credo siano state delle ottime scelte: sono giovani di prospettiva che possono fare bene per il futuro del Toro e accontentano anche la piazza.

Ora manca solo più l’attaccante.
Defrel sarebbe stato un ottimo acquisto. Hernandez conosce il nostro campionato, ha giocato nel Palermo prima di finire in Inghilterra e credo che possa essere molto interessante per il Toro. Ma l’importante è credere nei giocatori che si prendono e soprattutto a chi viene volentieri al Toro.

A proposito di giocatori. Ventura ha dichiarato che una volta i giocatori volevano andare via dal Toro, mentre oggi vogliono venire. È cambiato il vento?
Si, è decisamente cambiato il vento, soprattutto sulla traccia di quello che hanno fatto giocatori come Immobile, Cerci, Quagliarella e Darmian. Molti giocatori vogliono venire al Toro per prendere il volo, come hanno fatto proprio Immobile, Cerci e Darmian. Quagliarella invece non ci ha pensato due volte a tornare al Toro. È normale. I giocatori oggi scelgono il Toro perché è una buona squadra, possono puntare a giocare l’Europa League e tentare di fare una carriera importante.

Speriamo che qualcuno voglia anche rimanere.
Certo, ma quelle sono scelte personali, il calcio è bello proprio perché sono i giocatori a scegliere. Le scelte delle squadre sono basate sui calciatori e non sempre le società sono in grado di capire bene i giocatori. Ad esempio Darmian è partito dalle giovanili del Milan. Il Milan però ha deciso di non dargli fiducia e ha scelto altri. Col senno di poi visto dove è andato Darmian non è stata la scelta giusta: io faccio i complimenti a Matteo perché è arrivato un po’timido al Toro, era abbastanza scolastico e poi con il tempo ha imparato ad andare sul fondo, a essere determinante.

Guardando il mercato la tendenza è stata quella di prendere giocatori giovani.
Si, è cambiato rotta. Una volta prendevamo giocatori di 33-34 anni che avevano magari grandi nomi ma erano a fine carriera. Mi ricordo in particolare Recoba. Oggi invece si puntano gli occhi sui giovani, è una tendenza importante, soprattutto per il futuro.  Il Toro ha sempre puntato sui giovani, sul suo settore giovanile in tutte le stagioni, sia che sia andasse bene sia che sia andasse male.

Uno degli artefici più importanti di questo Toro è sicuramente Ventura. Cosa ne pensa?
Ventura è stato importante. Dobbiamo sempre ricordarci da dove è partito, ha preso una squadra quando c’era un sentimento di depressione e di sfiducia e ha fatto un grandissimo lavoro. Basti pensare che nonostante alcune partenze di alcuni giocatori, tutti gli anni è sempre riuscito a ricostruire la squadra.

A cambiare è stato anche il Presidente Cairo.
Certamente, è cambiato: Una volta si assisteva ad un avvicendoamento di 3-4 allenatori all’anno. Adesso invece Ventura è alla sua quinta stagione. È cambiato nelle sue scelte, ha dato più fiducia e più tempo all’allenatore. Una cosa fondamentale nel calcio, soprattutto perché è l’allenatore che decide le sorti della squadra e dei giocatori.

Tornando ai giovani, finalmente siamo tornati a vincere lo scudetto con la Primavera.
Si, l’abbiamo sfiorato lo scorso anno e finalmente l’abbiamo conquistato quest’anno. Devo fare i miei complimenti a Longo. Non è facile arrivare in finale due anni consecutivamente. È segno che il lavoro paga anche nelle giovanili, una cosa importantissima.

Secondo lei è giusto aspettare ancora per farli esordire in Serie A.
Queste sono scelte individuali di Ventura che conosce i giocatori. Nel calcio è il risultato che conta e probabilmente l’allenatore preferisce affidarsi a quelli che conosce meglio e non rischiare con giocatori che magari potrebbero avere problemi di ambientamento. Ma come dicevo sono scelte personali del mister.

A quali obiettivi può puntare il Toro per questa stagione?
Il calcio è imprevedibile ma tutto è possibile. Sicuramente uno degli obiettivi deve essere l’Europa League. Ci siamo tornati dopo tanti anni e siamo usciti in modo anche molto sfortunato. Bisogna credere nei propri mezzi per centrare l’obiettivo. Sarebbe fondamentale perché porterebbe ancora più entusiasmo, nei giocatori nei tifosi e anche nel presidente che avrebbe ancora più voglia di investire. E magari vincere la Coppa Italia non sarebbe male.


A Bagnolo l’inaugurazione del Piazzale Grande Torino

Toro: Suzuki è il nuovo main sponsor