Ieri il Torino ha perfezionato l’acquisto di Andrea Belotti e il presidente Cairo ha detto che spera che possa essere il nuovo Graziani. Secondo lei può diventare il suo erede?
Sarebbe bello che il Toro trovasse il nuovo Graziani, mi auguro che Belotti possa davvero essere il mio erede. Quella del Torino per lui è un’occasione importante, che gli può permettere di crescere ancora: il ragazzo ha ancora ampi margini di miglioramento. Spero solo che possa avere più spazi di quelli che ha avuto al Palermo.
Belotti dovrà però battere una concorrenza importante, come lo è quella con Maxi Lopez, Martinez, Amauri e Quagliarella, riuscirà secondo lei ad essere subito protagonista in questa stagione nel Toro?
Il Toro quest’anno gioca due competizioni, il campionato e la Coppa Italia a cui ha anche già dimostrato di tenerci molto. Per cui credo che lo spazio per mettersi in mostra lo possa avere. La concorrenza però c’è e dovrà sgomitare molto per convincere Ventura a farlo giocare. Degli attaccanti che Quagliarella possa essere l’unico titolarissimo, gli altri, compreso Belotti, si contenderanno l’altro posto in attacco.
Il presidente Cairo, spendendo circa 8 milioni per acquistarlo, ha però dimostrato di credere molto in Belotti.
Quella di circa 8 milioni di euro più bonus è sicuramente una cifra importante, però credo che questo sia stato per il Torino più che altro un acquisto in prospettiva futura. Ripeto, Belotti è un giocatore che può crescere ancora molto.
Che voto dà alla campagna acquisti del Toro?
Do sicuramente un buon voto perché il Torino ha acquistato una serie di ragazzi interessantissimi come Acquah, Baselli e Zappacosta, oltre che allo stesso Belotti. Il fatto poi che nessuno dei senatori della difesa, escluso Darmian, sia andato via è un altro aspetto sicuramente positivo.
Crede che il Torino possa puntare quest’anno alla qualificazione all’Europa League?
Credo che si possa collocare nel lotto delle squadre che lotteranno per andare in Europa, ma non sarà facile. Anche la Sampdoria, il Genoa e l’Udinese sono squadre che possono dire la loro per la corsa alle coppe europee. Poi ci sono la Juventus, la Roma, il Milan, l’Inter, la Lazio, il Napoli e la Fiorentina che sulla carta credo siano più forti, ma penso che il Toro possa comunque giocarsela.
La rincorsa alle prime sei posizione partirà domenica quando il Toro giocherà a Frosinone, a pochi chilometri di distanza dalla sua Subiaco. Che ambiente troveranno i granata?
Troveranno un ambiente pieno di entusiasmo che renderà la partita difficile, anche se il Toro sulla carta è più forte. Gli inizi di stagione sono inoltre sempre pieni di sorprese.
Giocare la prima giornata di campionato in casa di una squadra come il Frosinone, che è all’esordio in assoluto in serie A e tutto l’ambiente è carico di entusiasmo, può essere uno svantaggio?
A volte l’entusiasmo che ruota intorno ad una squadra neopromossa in serie A può avere un effetto contrario e può caricare ancora di più la squadra avversaria, in questo caso il Toro. Alla fine, anche se non sarà facile, credo che il Toro possa tornare da Frosinone con i tre punti.
Lasciando il calcio giocato, ieri purtroppo è arrivata anche la triste notizia della morte di Don Aldo Rabino, che ricordi ha lei di colui che è stato per molti anni la guida spirituale del Torino?
Quando giocavo nel Toro non ho avuto modo di conoscerlo molto, perché allora era anche lui un ragazzo. Negli anni successivi mi è invece capitato di incontrarlo e parlarci varie volte, approfondendo la conoscenza, per cui mi ha rattristato molto questa notizia. Avevo avuto modo di parlarci una delle ultime volte al vostro Gran Galà Granata lo scorso maggio, era una bravissima persona. Sono davvero dispiaciuto per la sua scomparsa.