Migliaia di persone, tifosi granata e non, sono accorse alla Basilica di Maria Ausiliatrice per l’ultimo saluto a Don Aldo Rabino. La Basilica è gremita di gente, chi non ce l’ha fatta ad entrare ha invece riempito il cortile di fronte alla Basilica, dove sono stati allestiti dei megafoni che permettono di seguire la cerimonia celebrata dal Monsignor Cesare Nosiglia, l’Arcivescovo di Torino.

Tra i presenti al funerale c’è l’intera squadra del Torino, la Primavera di Moreno Longo, il presidente Cairo e il ds Petrachi. Ma a rendere omaggio a colui che per tanti anni è stato la guida spirituale della società granata ci sono anche alcuni ex giocatori e allenatori -come Natalino Fossati, Jimmy Fontana, Eraldo Pecci, Giancarlo Camolese – e tifosi illustri, tra i quali l’ex ct della nazionale di pallavolo Mauro Berruto. Ma, oltre a tanto mondo granata, c’è anche un pizzico di bianconero: il difensore della Juventus Leonardo Bonucci ha infatti fatto recapitare una corona di fiori a suo nome per rendere omaggio a Don Aldo.

 

La cerimonia si è svolta tra la commozione generale, che ha coinvolto tutti i presenti, specialmente durante l’omelia del Monsignor Nosiglia. “Don Aldo si è nutrito di questo Vangelo e sul Vangelo ha scommesso tutta la sua esistenza – ha ricordato l’Arcivescovo di Torino – lo ha fatto perseguendo con entusiasmo e responsabilità la via dello sport, vissuto come fonte di gioia ma anche di riscatto e di crescita educativa della persona, non di pura ricerca del primato e di un ruolo importante. La sua via è stata quella della fede vissuta nella fedeltà alla preghiera e all’Eucaristia, alla devozione a Maria Ausiliatrice; la via dell’amicizia schietta ed esigente, aperta a tutti senza preclusioni, che suscitava gioia nel cuore di chi lo frequentava. Tutto ciò conviveva nel modo più spontaneo e immediato nella sua azione concreta, che svolgeva nei vari campi del suo servizio di cappellano del Toro – o “padre spirituale” secondo la definizione che lui preferiva – come di promotore e animatore dell’associazione “OASI”, di religioso salesiano e di amico e confidente dei giovani alla ricerca di un senso pieno della vita, di onesto e impegnato cittadino che amava la nostra città e si adoperava per il suo progresso civile, culturale e sociale”.

 

 

 


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