Appena due giorni e si parte, i fremiti di chi attende da mesi cominciano ad avvertirsi, basta mercato è ora di lasciar parlare il campo, così finisce la stagione dei pronostici e dei pronosticatori, per dar voce ai veri attori della ricorrente maratona calcistica annuale e se la pressione si avverte tra chi vive fuori dal campo, figurarsi chi dovrà lottare in prima linea, specie se si aggiunge un tocco di emotività alla sfida. E’ questo il caso di Roberto Stellone, che dovrà affrotare la sua Grande Ex, la maglia granata, in una veste tutta nuova che, per quanto stia calzando con personalità e pacata eleganza, potrebbe comunque divenire scomoda nel primo esordio da allenatore in serie A.
Il tecnico giunge però a questo traguardo come homo novus dal curriculum esaltante: in Lega Pro, su 62 partite – tra la stagione 2012/2013 e quella della promozione in serie B – seduto sulla panchina del Frosinone, la squadra ha con lui collezionato 28 vittorie, 19 pareggi e 15 sconfitte, con un computo di 89 gol segnati e 56 subiti. Da sottolineare è l’imbattibilità casalinga (0 sconfitte) registrata nel campionato 2013/2014 e la percentuale di vittorie casalinghe intorno al 70%, dati a cui il club tiene fede durante l’anno passato in serie cadetta: su venti vittorie ben 14 al Matusa con una sola sconfitta, dieci invece quelle in traserta e 11 le conclusioni in parità; 62 le reti segnate e 49 quelle subite. Insomma l’organico forgiato da Stellone è votato all’attacco, presenta buone doti offensive e realizzative, come dimostra il numero di marcature inferte, ma il punto debole è senza dubbio la difesa, troppo spesso battuta dagli attacchi avversari, che al contrario si rivelerebbe decisiva se mantenesse l’ottima media di gol sofferti in casa, solo il 25% dei totali, anche sui campi avversari e qui si evidenzia una’altra pecca che di solito inerisce a squadre con minor esperienza, la fragilità psicologica.
A questo punto non resta che aspettare l’affascinante sfida d’esordio dell’ex attaccante torinista, per sapere la verità e mettere alla prova le armi del Frosinone da lui più quotate: determinazione e sacrificio.