In settimana si diceva che l’importante è fare al più presto i 40 punti e i granata partono con il piede giusto vincendo a Frosinone. L’inizio non è dei migliori, Maksimovic sembra dare ragione a De Laurentis e si dimentica Soddimo in area che porta in vantaggio i ciociari, galvanizzando tutto l’ambiente. Come contro il Pescara il Toro parte con l’handicap ma rispetto alla gara di coppa i granata riprendono subito il pallino in mano creando tantissimi presupposti per poter pareggiare già nel primo tempo, ma la porta del Frosinone sembra stregata e la palla non riesce mai ad entrare, a volte uscendo di un soffio, a volte grazie a paratone del portiere e addirittura con deviazioni fortunose dei difensori locali.
La superiorità tecnica è evidente e anche tatticamente i granata riescono a superare la generosa prova dei ragazzi di Stellone che corrono e pressano alti come dannati lasciando però spesso la possibilità di manovrare ai granata che mai come questa volta costringono gli avversari nella loro area fino al gol della rimonta.
Una prova di forza e maturità della squadra di Ventura che solo casualmente riesce a trovare le reti nel secondo tempo, poi una volta trovato il vantaggio è subentrato il vizio antico di non chiudere la partita ma già avere ribaltato il risultato in casa di una esordiente in serie A che giocava una partita storica non è impresa da poco anche se la differenza tra le due squadre è apparsa molto netta.
Un Toro compatto in tutti i reparti con Glik, Bruno Peres, Baselli e Quagliarella sugli scudi, il capitano solito baluardo difensivo e pericoloso nell’area avversaria, Bruno Peres straripante per tecnica e velocità palla al piede più attento del soloto in fase di non posesso, Baselli che piano piano è entrato in partita fino a segnare un gol bellissimo e Quagliarella che ha dimostrato per tutti i novanata minuti la sua grande voglia e grande classe. Ventura quest’anno ha l’imbarazzo della scelta e può girare i giocatori come vuole, probabilmente come oggi quando giocherà Gazzi non giocherà Acquah e le coppie di centrodestra del centrocampo saranno Benassi-Gazzi e Acquah–Vives per poter mettere almeno un giocatore di spessore fisico in mezzo al campo. Rimango comunque dell’idea che la staffetta Maxi Lopez – Martinez dovrebbe avvenire al contrario, infatti Maxi nel primo tempo l’ha vista troppo poco mentre nei minuti prima di essere sostituito iniziava a far valere la sua classe visto il calo fisico degli avversari, ma si tratta di una questione messa lì per poter trovare il pelo nell’uovo.
Alla ripresa il Toro troverà la nuova Fiorentina di Paulo Sosa che oggi ha battuto il Milan che però ha giocato per oltre un’ora in dieci, sicuramente sarà una partita molto interessante, una sfida al vertice tra due squadre a punteggio pieno che potrebbero giocarla con la loro avversaria storica ancora a zero punti.