Anche quest’anno, la storia si ripete: la Fiorentina è stata costruita per vincere e per lottare per le posizioni europee. E’ vero che è cambiato l’allenatore, da Montella si è passati a Paulo Sousa (una scelta, tra l’altra, molto contestata dall’ambiente viola, visto il passato nella Juventus del nuovo tecnico), ma l’ossatura della squadra è rimasta identica. Probabilmente, è proprio in porta che la Fiorentina è più debole rispetto alle passate stagioni: Tatarusanu non è lontanamente paragonabile a Neto, così come Sepe è ancora troppo giovane per prendere la sua eredità. Anche il mercato non ha regalato particolari colpi ad effetto per i tifosi della Fiorentina, ad eccezione del difensore Astori e del centrocampista Mario Suarez.

 

Proprio per questo calciomercato, piuttosto fermo, di Della Valle, i viola risultano come una delle più grandi incognite del campionato. Non basta certamente una vittoria, all’esordio contro il Milan, per giudicare un’intera squadra, anche perché i rossoneri hanno giocato per più di un tempo in inferiorità numerica. La sfida di domenica contro il Toro, però, può essere molto utile per entrambe le squadre per capire, realmente ed effettivamente, quali possano essere gli obiettivi stagionali. La Fiorentina, sulla carta, rimane una squadra solida e di qualità, che potrebbe tentare il definitivo salto con il rientro di Giuseppe Rossi. Paulo Sousa ha deciso di adottare il 3-4-2-1, con Kalinic, appena arrivato dal Dnipro, unica punta, supportato da Bernardeschi e  Ilicic. Il Toro dovrà stare attento al trio d’attacco viola, ma anche la Fiorentina ha i suoi buoni motivi per temere la formazione granata: si preannuncia una sfida piacevole e soprattutto combattuta. 


La rassegna stampa del 26 agosto 2015

Cuadrado e Balotelli tornano in Italia