Un’estate tormentata e travagliata, quella del 2005. Dieci anni fa il Torino Calcio aveva da poco cessato di esistere e il Torino FC era agli albori della propria storia. Urbano Cairo diventava presidente del nuovo Toro: ufficialità proprio il 2 settembre, quando la società granata dai lodisti passava all’imprenditore alessandrino, accolto come un Papa da una folla festante. La “resa” di Giovannone, la mediazione dell’allora Sindaco di Torino Sergio Chiamparino: giornate intense per i tifosi granata che tre mesi prima avevano festeggiato il ritorno in serie A prima di vivere la pagina più triste della storia granata dopo la tragedia di Superga. 
Urbano Cairo diventa presidente, convinto anche dalla madre, Maria Giulia Castelli, grande tifosa granata. La corsa contro il tempo per allestire una squadra, il campionato cominciato in ritardo rispetto alle altre della serie cadetta, la cavalcata verso una serie A riconquistata 12 mesi più tardi l’ultima volta. 

Oggi, 2 settembre 2015, Urbano Cairo festeggia i 10 anni di presidenza. E dopo un anno pieno di polemiche, specialmente a seguito di due campagne acquisti che hanno fatto storcere il naso (quella estiva del 2014 e quella di riparazione dello scorso gennaio), il patron ha fatto un regalo a se stesso, inaugurando un nuovo corso. Una squadra competitiva, soldi ben spesi, denaro ottenuto dalle cessioni reinvestito sul mercato. Si chiude un decennio complicato che è servito d’insegnamento al presidente. E si apre una nuova stagione che si spera possa essere quella del rilancio definitivo. 


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