Un punto in casa con la Roma, zero a Marassi contro il Genoa: è questo lo score dell’Hellas Verona di Mandorlini dopo le prime due giornate di campionato. Un inizio sufficiente se si considera la sfida ai giallorossi, ma contro i rossoblù il calo è stato evidente. In queste due settimane, il tecnico Mandorlini ha cercato di plasmare il suo Verona, che in estate ha avuto numerosi innesti. Su tutti, Giampaolo Pazzini, in esubero dal Milan, che con i gialloblù è in cerca di riscatto. Lui e Toni hanno fatto le fortune di Firenze qualche stagione fa, a Verona si ritrovano con qualche anno in più ma con la stessa voglia di sempre: Glik e compagni dovranno fare molta attenzione, in particolar modo sui palloni alti.

 

Dalla Juventus, poi, è tornato Romulo, che è ancora alla ricerca della forma migliore. E in estate, uno dei casi di mercato più controversi, Federico Viviani, ha accettato il trasferimento in gialloblù rifiutando all’ultimo il Palermo di Zamparini. Era stato sondato anche dal Toro, ma poi il centrocampista non è approdato sotto la Mole: le sue qualità, e la sua giovane età, lo candidano ad essere una delle possibili sorprese del campionato. Sulla fascia sinistra, Souprayen ha portato freschezza e spinta: anche dalla parte di Bruno Peres, quindi, il Toro dovrà difendersi con ordine, senza commettere distrazioni.

 

L’Hellas Verona, come nelle passate stagioni, ha l’obiettivo della salvezza. Il primo anno, da neopromossa, ha lottato fino a poche giornate dalla fine per l’Europa League, mentre la stagione scorsa ha avuto qualche difficoltà in più a conquistarsi la permanenza in serie A. Ora, ha tutte le carte in regola per centrare nuovamente questo obiettivo, anche perché, sulla carta, ci sono almeno tre squadra meno attrezzate dell’Hellas.


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