Non è stato sicuramente il miglior Toro quello visto domenica contro il Verona. I granata hanno sofferto moltissimo nel primo tempo, pur chiudendo la frazione sul risultato di 0-0, e hanno dovuto rispondere al doppio vantaggio Hellas, nel secondo. Gli uomini di Ventura sono riusciti a strappare un punto sul difficile campo del Verona, nonostante le tante defezioni e una partita sottotono. Ulteriore dimostrazione di grande maturità,ma c’è ancora molto da lavorare sull’approccio alle gare, finora molto negativi.

 

Il Verona ha infatti calciato complessivamente di più verso la porta rispetto ai granata (11 contro 7), ma ha centrato lo specchio solo in tre occasioni, contro le cinque del Toro. Equilibrio nei corner e nei cross, ma l’Hellas si è resa molto più pericolosa con i centimentri di Toni, l’abilità su palla inattiva dei difensori e la capacità di stacco di Juanito Gomez. Proprio su palla inattiva sono maturati entrambi i gol dei padroni di casa: il primo su calcio di rigore, il secondo su calcio di punizione con la deviazione di testa di J. Gomez. Toro che è apparso molto distratto proprio sulle palle inattive e in difficoltà nelle marcature. Sicuramente ha contribuito l’assenza dei giocatori chiave della retroguardia.

 

Il Verona ha attaccato soprattutto da sinistra, costringendo così Bruno Peres a una partita prettamente difensiva: ben 12 attacchi, contro i 4 proposti dalla fascia destra. Il Toro ha risposto con una maggiore pressione, anche qui, da sinistra, con Molinaro protagonista (otto le sue azioni, contro le quattro dall’out  destro). Entrambe le squadre hanno quindi preferito di gran lunga il gioco sugli esterni rispetto a quello centrale: solo quattro gli attacchi centrali dell’Hellas e addirittura due quelli del Toro.

I giocatori più pericolosi, statistiche alla mano, sono stati i due bomber Fabio Quagliarella e Luca Toni. Dietro l’attaccante i più attivi, dell’undici di Mandorlini, sono stati Viviani, Juanito Gomez e il difensore Rafa Marquez. Il Toro risponde con Baselli e Acquah, autori dei gol.

 

I numeri, confermano quindi un Toro sottotono, rispetto alle partite precedenti, per occasioni create e pericolosità dei propri giocatori. Il Verona ha avuto maggiormente il pallino del gioco – nonostante il possesso palla premi i granata (53%) – ma non ha creato particolari problemi a Padelli, aldilà dei gol: una grande parata nel primo tempo e qualche occasione su palla inattiva. Le statistiche raccontano, però, anche un Toro molto cinico, che ha saputo sfruttare al meglio le occasioni create e che avrebbe addirittura potuto strappare i tre punti, in una giornata molto difficile. C’è bisogno anche di questo per arrivare lontano.


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