Era un Toro in grande emergenza quello che ha affrontato il Verona nell’anticipo di domenica. I granata si sono presentati al Bentegodi senza Maksimovic, Moretti, Gaston Silva e Gazzi e hanno dovuto fare a meno, a partita in corso, anche di Avelar. Un numero impressionante di infortuni concentrati soprattutto in difesa, uno dei reparti di maggior esperenzia e garanzia dell’undici di Ventura.

 

Il tecnico ha schierato dal primo minuto, Bruno Peres a destra, poi Bovo, Glik e Molinaro al centro, con Avelar a sinistra. La scelta più sorprendente è stata proprio quella di collocare Molinaro sul centro-sinistra a discapito di Jansson. Soluzione, però, provata negli ultimi due allenamenti prima della partenza per Verona. Una scelta dettata soprattuto dalla volontà di schierare in quella posizione un giocatore mancino. Le difficoltà di Molinaro nell’interpretare quel ruolo si sono viste eccome nei primi minuti, come quelle, in generale di tutta la retroguardia granata. Paradossalmente l’infortunio patito da Avelar al 15′ ha aiutato il Toro a recuperare l’assetto con lo spostamento di Molinaro sulla fascia sinistra, l’ingresso di Jansson sul centro-destra, con lo slittamento di Bovo sul centro-sinistra. Una soluzione che ha dato maggiori garanzie, soprattutto grazie allo spostamento del terzino ex Parma, che nel ruolo di competenza è riuscito a crescere minuto dopo minuto, fino a risultare uno dei migliori in campo. Tutte le azioni di attacco dei granata, infatti, si sono sviluppate proprio sulla fasci sinistra, grazie ai buoni tempi di inserimento di Molinaro.

 

Al centro, ottimo, come sempre, capitan Glik, che ha retto bene la fisicità di Toni, concedendogli poco o nulla. Positivi anche Bovo e Jansson che, alla prima stagione, si sono trovati di fronte una squadra molto fisica e difficile da contenere quando propone i suoi consueti lanci alti e cross. Bovo ha coperto bene sia sul centro-destra che sul centro-sinistra e Jansson ha risposto presente, nonostante l’ingresso a partita in corso e le difficoltà, inevitabili, di posizione e intesa con i compagni di reparto. Difficile dare colpe allo svedese sull’azione del calcio di rigore dell’Hellas.

 

Le difficoltà maggiori sono arrivate su palla inattiva, sia per il merito degli avversari, Viviani, Toni e Marquez su tutti, che per i demeriti della difesa granata nell’attenzione alle marcature. In generale però, tenendo conto delle tante defezioni, la prova della  retroguardia è da giudicare positivamente e il Verona non è mai facile da affrontare. Nel prossimo match l’allarme, con ogni probabilità, rientrerà, almeno parzialmente, visto il recupero di Moretti sul centro-sinistra. Da valutare le condizioni di Avelar, ma sicuramente non sarà della partita. Ancora una chance per Molinaro, che vorrà ripeterà la spinta sulla fascia vista contro l’Hellas.


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