Sampdoria-Torino è una sfida che ha sempre un gusto particolare, sotto moltissimi punti di vista. L’ultimo incontro tra le due squadre è addirittura terminato con la goleada del Toro sotto la Maratona (5-1).

Ma quest’estate, lo scontro tra le due squadre si accese, senza che le formazioni scendessero in campo. A prendere la scena ci pensò Massimo Ferrero, neopresidente della Sampdoria, che in un’intervista ad un’emittente radiofonica, il primo di Luglio, aveva dato spettacolo, parlando di Pulvirenti, Lotito e anche del presidente del Toro, Urbano Cairo. Su quest’ultimo si era espresso in maniera esplicita, definendolo “oculato e tirchio”, e con i “soldi di cioccolata”, per distinguersi, definendo invece se stesso come un uomo “generoso”, perché arriva dalla povertà.

Il patron granata non ha replicato alle parole dello show di Ferrero, ma si è limitato, con i fatti, a far capire che non gli interessano le provocazioni, e a costruire una buona squadra.

 

Ma oltre questi eventi, che possono essere definiti come bizzarri, il lavoro dei due presidenti, nelle due squadre, non è stato così diverso.

Certamente, come tutti sanno, Cairo prese il Torino dopo il fallimento, e le sue operazioni successive furono indirizzate alla rinascita del Toro, anche se a volte la strada fu in salita; infatti le stagioni in Serie B e gli acquisti non azzeccati fecero pensare (inizialmente) che Cairo non fosse la persona adatta a guidare una società con un passato così importante come il Toro. Però, sicuramente, negli ultimi tre anni in molti sono dovuti ricredere, dati i risultati degni di nota conseguiti dal Torino (Europa League, Derby). E non solo: quest’anno i granata hanno messo il turbo, e sono partiti alla grande, conquistando 7 punti in 3 giornate.

 

Ferrero, dal canto suo, ha acquistato la Sampdoria a giugno dello scorso anno, con l’aspirazione di migliorare la gestione (alquanto discreta, anche se con dei debiti sulle spalle) della famiglia Garrone.
Dopo aver dichiarato di amare la Samp in tutto e per tutto, si è concentrato anche sugli acquisti, prendendo pezzi pregiati come Muriel oppure Eto’o, per far comprendere i suoi piani.

Però, al contrario di Cairo, essendo un uomo di cinema, Ferrero ha sempre fatto in modo di farsi notare, rischiando anche di diventare molto bizzarro talvolta, per le sue esultanze poco contenute, o le sue proteste accese, oppure i suoi siparietti esilaranti come quello a Torino l’anno scorso, proprio nel match che finì 5-1, si mise dietro ad una cinepresa, facendo finta di essere il cameraman.

 

Domenica sarà una sfida importantissima per le due squadre, che ora hanno lo stesso punteggio in classifica: infatti da questo match si potrà capire quale valore hanno le due formazioni, e sarà pure una sfida nella sfida, tra presidenti.


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