Secondo tempo – Per cercare di arginare lo straripante Peres, al rientro dagi spogliatoi Zenga effettua subito la prima sostituzione della partita, inserendo Christodoulopoulos al posto di Regini. La formazione blucerchiata nella rirpesa scende in campo con un atteggiamento completamente diverso rispetto a quello del primo tempo, lo si vede già al 2′ quando la Sampdoria ha una grande occasione per accorciare le distanze: Muriel si presenta davanti a Padelli, lo dribbla poi va alla conclusione che viene deviata da Glik, la palla balla davanti alla linea di porta ed è bravissimo Moretti ad arrivere prima di Eder sulla sfera e guadagnarsi in calcio di punizione. Scampato il pericolo il Toro è bravo a riorganizzarsi e rispondere colpo su colpo alla Sampdoria. Come nel primo tempo Peres è imprendibile sulla fascia destra, dalla quale continua a scodellare cross interessanti per i propri copagni. Glik anticipa costantemente gli attaccanti avversari e fa suo ogni pallone che spiove nell’area di rigore granata. A centrocampo Acquah giganteggia in mezzo alle maglie biache degli uomini di Zenga: il ghanese recupera palloni su palloni e si inserisce sempre alla perfezione negli spazi. Neanche gli ingressi in campo di Correa prima e Rodriguez poi riescono a spaventare i giocatori granata. È così che Ventura può fae esordire anche Zappacosta, mettendolo in campo al posto di uno straordinario Peres ad un quarto d’ora dalla fine. Il brasiliano non prende bene la decisione del tecnico di sostiurlo, Ventura se ne accorge e lo richiama immediatamente a se e, abbranciandolo gli spiega il perché del cambio, riuscendo così ad ottenere anche l’approvazione del numero 33. Nel frattemo in campo Zappacosta si presenta con una splendida azione personale, in cui semina due avversari. Nel finale di partita il Toro sfiora il terzo gol in un paio di occasioni, ma Quagliarella, Maxi Lopez e Benassi non riescono a concludere. Dall’altra parte Padelli è bravo a disinnescare un colpo di testa di Silvestre e una conclusione dal limite di Correa. Finisce 2-0 per il Toro. Un risultato che consente ai granata, complice il 2-2 tra Roma e Sassuolo, di salire al secondo posto solitario in classifica.
Primo tempo – L’undici di Giampiero Ventura è quello annunciato ventiquattro ore prima: rientra Moretti in difesa, riparte titolare Belotti, al fianco di Quagliarella. Quel che è diverso, e lo si capisce già dopo quarantacinque secondi, è l’atteggiamento iniziale dei granata. Al bando i primi tempi soporiferi e di sofferenza: Molinaro sfiora la rete del vantaggio alla prima azione, riuscendo ad entrare in area, saltare un avversario e andare alla conclusione, alta sopra la traversa. Un Toro che si distende con facilità approfittando soprattutto di un Bruno Peres in giornata di grazia: il brasiliano, sulla fascia destra, fa il bello e il cattivo tempo, arrivando con facilità sul fondo e scodellando palloni a volontà. Dopo qualche tentativo andato a vuoto, al 17′ il terzino trova la testa di Quagliarella: l’ex di giornata segna ma non esulta e il Toro va in vantaggio. Per la prima volta i granata trovano un gol nei primi 45′: non era mai successo in questo campionato. Sampdoria annichilita e incapace di costruire un’azione degna di nota. E i granata continuano a macinare gioco, trovando il raddoppio sette minuti più tardi. Sugli sviluppi di un corner battuto da Baselli, il pallone arriva a Belotti che non trova la porta ma serve involontariamente Quagliarella appostato ad un paio di metri dalla porta. Facile la rete e abbraccio collettivo al numero ventisette che anche stavolta non esulta. Nemmeno il 2-0 sembra scuotere la Sampdoria di Zenga. Il primo tiro davvero pericoloso si registra al 36′, quando Eder ha una ghiotta occasione, con lo specchio spalancato: è Peres ad essere decisivo, con una deviazione che si rivela fondamentale per la porta di Padelli. Le sgroppate di Peres diventano una costante, e quando al 40′ si accentra e lascia partire una conclusione di poco fuori il pubblico si alza in piedi ad applaudire. Il primo tempo si chiude così, con il Toro meritatamente avanti 2-0 e con la possibilità di incrementare il proprio vantaggio allo scadere, prima con Quagliarella e poi con Belotti.