Il Torino è riuscito a strappare la terza vittoria in altrettante partite casalinghe, con una prova di grande forza e carattere. A fare la differenza sono state la solidità del centrocampo e la precisione nella fase difensiva, soprattutto quando i granata si sono trovati in nove contro undici e hanno dovuto resistere agli assalti del Palermo.
Proprio a centrocampo sono state da applausi le prestazioni di Benassi e Vives, due giocatori spesso criticati e poco in evidenza in questo inizio di stagione.

 

Il gol di Benassi vale da solo il prezzo del biglietto. Una rete balisticamente perfetta e paragonata, da molti, a quella realizzata dal milanista Van Basten nella partita degli Europei del 1988, tra Olanda e Urss. Un gioiello di rara fattura, che passa di diritto tra i gol più belli di questo campionato e della leggendaria storia del Toro. Benassi è riuscito così a scrollarsi di dosso tutte le pressioni e i momenti negativi vissuti con la maglia granata. Oltre al gol, il centrocampista classe ’94, ha sfornato una prestazione di quantità e qualità per tutti i 70 minuti in cui è stato chiamato in causa, recuperando importanti palloni in mezzo al campo e ripartendo con ottima lucidità. 

Al primo vero esame di questa stagione, nel momento in cui Ventura ha deciso di schierarlo in campo dal primo minuto al posto di Acquah, Benassi si è quindi fatto trovare pronto. Proprio la concorrenza con il ghanese potrebbe diventare un ulteriore stimolo a migliorarsi ogni giorno e a convincere il tecnico di meritarsi una maglia da titolare. Ventura non può che essere contento: quest’anno può operare delle scelte ponderate e non obbligate (infortuni permettendo). 

 

Non ha segnato e non ha certamente gli stessi colpi di classe del più giovane compagno di reparto, ma domenica Vives ha retto gli urti dei temibili centrocampisti del Palermo e ha protetto la sua difesa dall’assalto finale dei rosanero. Una partita pressoché perfetta sia per la grandissima quantità di palloni recuperati, sia per la fase in possesso di palla. Il centrocampista ha approfittato degli spazi lasciati dagli avversari per proporsi con continuità in avanti, per poi ripiegare appena il Palermo rientrava in possesso del sfera. Vives è stato l’emblema della forza e della tenacia che ha permesso ai granata di resistere in doppia inferiorità numerica e di portare a casa tre punti pesantissimi.
Ventura può sorridere: il Toro c’è, in tutti i suoi elementi.


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