No, forse un Toro che regala oltre un’ora all’avversario se lo aspettavano in pochi. Certi match hanno la capacitĂ di caricare il gruppo senza che quasi si debbano aggiungere parole e la sfida con il Milan sembrava oltretutto arrivare al momento giusto. Le emozioni sono invece rimaste altrove, al Filadelfia, dove ieri mattina la posa della prima pietra aveva commosso anche i piĂą insospettabili. All’Olimpico, pochi metri piĂą in lĂ , le emozioni sono invece rimaste fuori. L’1-1 rammarica quasi piĂą il Milan che il Toro, non tanto per la qualitĂ di un gioco che i rossoneri non hanno praticamente mai mostrato, ma per la mancanza di intraprendenza dei granata nei primi 70 minuti. Tanto è servito alla squadra di Ventura per trovare il primo tiro in porta. Troppo anche per un Toro falcidiato dagli infortuni ma che nel corso della settimana aveva recuperato due uomini importanti come Baselli e Maxi Lopez. Certo, il rammarico è anche del Toro perchĂ© gli ultimi venti minuti hanno mostrato che non è affatto una questione di assenze: quando i granata premono sull’acceleratore possono far male e giocarsela con chiunque. Eppure l’accelerata è arrivata tardi e solo dopo lo schiaffo di Bacca. A salvare i granata, oltre a Baselli, in fondo è stata l’impalpabilitĂ degli avversari. Un campanello d’allarme in vista delle prossime partite: il Toro sembrava essere guarito dalla sindrome che nelle prime gare dell’anno aveva costretto i granata sempre ad inseguire.
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La bella partita con la Sampdoria sembrava la svolta mentre ad oggi resta quasi una parentesi. Ecco perchĂ© la prossima sarĂ una sorta di prova del nove (l’ennesima) per un Toro che fatica lontano dalle mura amiche e che per svoltare ha bisogno di tutti i suoi interpreti. Di chi è ormai un idolo, come Baselli, di chi ha bisogno di ritrovarsi, come Maxi Lopez, di chi fatica ad ingranare, come Zappacosta. Il tempo del rodaggio è ormai scaduto: dalle prossime partite (Lazio, poi subito Genoa il mercoledì e infine il derby) si capirĂ se davvero questo Toro può lottare per l’Europa o se invece si accontenterĂ di una salvezza tranquilla. Quel che è certo è che per alzare l’asticella serve molto di piĂą. Â
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