Una partita difficile per il Torino, che ha provato soprattutto nel primo tempo della sfida con la Lazio a giocare ad alta intensità senza però riuscire a rendersi molto pericoloso dalle parti di Marchetti. A dimostrarlo sono i numeri della gara, che parlano di una squadra, quella granata, che incredibilmente non ottiene il vantaggio per ciò che riguarda il possesso palla (cosa insolita per la compagine di Ventura) e che, rispetto ai biancocelesti, ha tentato più spesso il lancio verso i compagni d’attacco (30 a 19) ma solo in pochi casi è andato davvero a buon fine.

 

La compagine di Pioli è sembrata in generale molto più concreta, e non soltanto per i gol realizzati. Maggiori le occasioni da gol (7 a 4), di più i tiri da fuori (5 a 3) e meno palle perse rispetto a Glik e compagni 23 a 25), a dimostrazione di come i biancocelesti abbiano sì meritato la vittoria, ma probabilmente con uno scarto minore rispetto a quello che si è poi effettivamente verificato.

 

I dati European developmente broadcast raccontano poi di quanto poco siano emersi i singoli granata, rispetto a quelli biancocelesti, apparsi molto più determinanti. Tra i pochi di Ventura da ricordare, ecco Molinaro con i suoi 4 cross (è il giocatore che in assoluto ci ha provato di più) o Maxi Lopez per i tiri indirizzati a Marchetti. Poi, poco altro. Ed è proprio da questi dati che il Torino, come dichiarato ieri dallo stesso Molinaro, dovrà riflettere per evitare il protarsi di certi errori che rischiano di macchiare le prestazioni di un gruppo intenzionato a ritagliarsi un ruolo importante in questo campionato.

 

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