Nove incontri e solo due precedenti a favore di Ventura. È questo lo score che riguarda i due allenatori: Giampiero Ventura, appunto, e Massimiliano Allegri dall’altra, che arriva però alla sfida con il Toro tra tanti dubbi e poche certezze. Esattamente come, ma la situazione era allora molto più complicata, al Milan due anni fa, in quella famigerata partita che vide il Toro pareggiare ingiustamente per 2-2 dopo quella clamorosa svista arbitrale di Massa che penalizzò i granata, in vantaggio sul 2-1, con Larrondo infortunato. Allora fu pareggio, e per il tecnico a quel tempo rossonero si avvicinava sempre di più l’esonero, che arriverà qualche sfida dopo, con Seedorf pronto a subentrare al suo posto.

 

Altro campionato, altri tempi. Dopo, ossia nella scorsa stagione, a parlare è stato il derby, che ha visto vincitore Allegri allo Stadium e, dopo anni di sofferenze, il Toro di Ventura all’Oimpico. Fu, quello di aprile, l’unico altro successo per l’allenatore ligure, che in passato ha battuto l’omologo toscano addirittura in Lega Pro, nella stagione 2004-2005. Allora, Ventura era tecnico del Napoli e al San Paolo si impose sulla Spal di Allegri per 1-0.

 

Due vittorie e poi solo pareggi o, peggio, sconfitte. Di quella del derby d’andata si è già detto. A questa, si aggiungono quelle dei tempi di Bari (stagione 2009-2010, Allegri vinse due volte con il Cagliari, ma anche l’anno successivo con Allegri in rossonero in Puglia) e quella del primo anno in A con il Toro, quando al gol di Santana il Milan replicò con quattro reti (finì 2-4).

 

Per i pareggi, invece, si deve di nuovo tornare alla stagione 2004-2005 (0-0 del Napoli a Ferrara) e a quella 2010-2011, con l’1-1 dei Galletti a San Siro. Una sfida nella sfida molto impegnativa che mette di fronte l’allenatore dello scudetto a uno dei tecnici più preparati d’Italia, e che allo Stadium vuole fare il colpaccio, per riprendere il discorso Europa League che ha subìto un rallentamento in questo mese di ottobre. La tattica del Toro contro l’organico forte, ma in flessione, della Juve. E due allenatori in panchina pronti a prendersi le loro rivincite.

 

 


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