Ha salutato il Toro lo scorso giugno, dopo quattro anni ad altissima intensità e un rapporto con la tifoseria che non esita a definire splendido. L’affetto reciproco effettivamente non è mai mancato, e Basha a Torino ha lasciato il suo cuore. A distanza di qualche mese, il centrocampista ora in forza al Lucerna commenta l’avvio di stagione della squadra di Ventura, tra alti, bassi, critiche, apprezzamenti, con il sorriso sulle labbra che l’ha sempre contraddistinto.

 

Basha, buona sera. Ora come allora: un altro derby perso all’ultimo secondo. Si ricorda come reagì Ventura quella volta?
Eccome, anche se ancora ero infortunato e guardai la gara dalla tribuna. A fine partita però andai comunque negli spogliatoi, per salutare i miei compagni. Mi ricordo che non disse molto, ma era furibondo. Soprattutto per il modo in cui avevamo perso. Credo che non sia stato molto diverso, alla fine, da quello che è accaduto l’altro ieri.

 

È un Toro a corrente alternata: benissimo all’inizio, male a ottobre. E con un Padelli nell’occhio del ciclone.
Ma sono critiche sicuramente esagerate, credetemi. Io non sono un esperto di portieri  e non potrei raccontare per filo e per segno dove possa aver sbagliato lui, ma se penso ai due gol subiti nel derby, credo che ci sia poco da commentare: il primo mi è sembrato imparabile, e sul secondo Alex Sandro ha messo un bel pallone tagliato in area, molto difficile da prendere. “Pade”, comunque sia, ha fatto benissimo in questi anni, è giusto ricordarlo.

 

E come per il portiere, arriva anche qualche mugugno nei confronti delle prestazioni di Kamil Glik. Cosa ne pensa?
Non so, onestamente, perché si dovrebbe criticare Kamil: mica è un bomber! L’anno scorso ci aveva  abituati fin troppo bene: ogni colpo di testa era un gol, e se quest’anno ancora non ha segnato non importa, avrà il modo di rifarsi pian piano. Ma poi io ho capito perché è ancora a secco: la sua testa è più sgonfia, sta ricevendo troppe poche botte dai compagni (ride, ndr).

 

È un Torino che ha cambiato molto, anche nel modo di giocare?
No, non la penso così. È vero, sono arrivati tanti giocatori nuovi, e la società ha avuto il coraggio di investire tanto, modificando la rosa in maniera importante. Ma conosco, e penso conosciamo, il modo di giocare di Ventura: mi sembrano bene o male gli stessi movimenti che chiedeva a noi. Cosa è cambiato? Solo la faccia di qualche mio ex compagno, così terribilmente invecchiato (ride, ndr).

 

Tra i volti nuovi c’è Daniele Baselli. Si aspettava potesse fare così bene?
Sono sicuro che in pochi si aspettassero questi risultati, quando era stato acquistato. È giovane, sta facendo benissimo. Ha tutti i numeri per poter andare in una grande squadra, se continua così sarà dura trattenerlo il prossimo anno.

 

Se De Biasi, suo ct in Albania, ha detto che consiglierà qualche giocatore a Cairo, lei cosa si sentirebbe di suggerire al presidente del Toro?
Io punterei tutto su Hysaj del Napoli, anche se costa tantissimo. Ma c’è un terzino sinistro giovane del Basilea che ha un ottimo piede, è tatticamente bravo e ha disputato una partita fantastica, la scorsa volta, contro l’Armenia. Si chiama Naser Aliji, classe ’93. Ecco, penso che potrebbe essere il nome giusto per il Toro, lo vedrei bene in granata.

 

E della sua esperienza in Svizzera è soddisfatto?
Diciamo di sì. È stata molto dura all’inizio, per due motivi: arrivavo da un anno fermo per infortunio e ho firmato due mesi dopo l’inizio dela preparazione. Ci ho messo un po’ di tempo prima di prendere il ritmo, ma finalmente nelle ultime partite sono riuscito a giocare per tutta la partita.

 

Torniamo al Toro, dove pensa che potrà arrivare questa squadra?
Difficile da dire: con il Toro non si sa mai. Gli altri anni eravamo un diesel, e a fine stagione acceleravamo parecchio. Anche adesso mi sembra che non ci sia un’enorme differenza di punti rispetto alle scorse stagioni. Ma il campionato è molto lungo, ci sarà il tempo per riprendersi.

 

Potremo pensare di rivederla allo stadio, come tifoso?
Sì, ci sto pensando da diverso tempo. Voglio venire a vedere una gara del Toro, ne ho già parlato con qualche ex compagno. Mi piacerebbe riuscirci prima di Natale, ci terrei molto. D’altra parte, Torino non si dimentica. E io non l’ho proprio dimenticata.

 

 


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