Due punti, frutto dei due pareggi contro Milan e Genoa, in 5 partite. Questi sono i numeri del Torino nel mese di ottobre. Uno score impietoso che evidenzia il momento di calo e di difficoltà della truppa di Ventura, protagonista di troppe occasioni mancate, o sprecate, e di un crollo in classifica che ha portato i granata all’undicesimo posto a quota 15 punti. Un crollo delle prestazioni, rispetto a quanto fatto vedere nelle prime partite di questo campionato, che è coinciso anche con il momento di stallo di uno degli uomini che, almeno a inizio stagione, si è dimostrato una delle pedine più importanti dei granata: Fabio Quagliarella.

 

L’attaccante sta vivendo un periodo di certo non facile. Dopo un inizio di stagione brillante in cui, tra gli attaccanti a disposizione di Ventura, rappresentava l’unica certezza, qualcosa nel meccanismo vincente di Quagliarella si è inceppato. Fino alla rete di Maxi Lopez contro il Carpi, infatti, tra gli attaccanti granata l’unico a segnare era proprio il numero 27, che inizia l’anno con la prima rete dei granata contro il Frosinone, che apre la strada al secondo gol di Baselli e ai primi tre punti stagionali. Poi arrivano la rete del vantaggio contro la Fiorentina all’Olimpico, dopo il pareggio firmato da Moretti, e la doppietta contro la Sampdoria. Quattro reti importanti che dimostrano quanto il rendimento del giocatore riesca ad influenzare quello dell’intera squadra. Con Quagliarella in piena condizione, infatti, il Toro ha portato a casa ben 13 punti nelle prime 6 partite, poi arriva la sconfitta contro il Carpi e i punti cominciano a scarseggiare.

 

Nelle ultime partite l’attaccante è apparso decisamente meno incisivo, non riesce a incidere a sufficienza sulla manovra dei granata e soprattutto non segna più. Fatica a farsi trovare dai compagni e ad arrivare nell’area avversaria, sembra affaticato e, cosa più preoccupante, non lucido come ad inizio anno. Anche nel derby, nonostante dal punto di vista fisico e tattico si sia dimostrato per così dire in via di guarigione, non è riuscito a sbloccarsi su un’azione che, solo un mese fa, sarebbe stata probabilmente una rete sicura. Un appuntamento con il gol che manca dal 20 settembre e che, ad un attaccante come lui, non può che pesare, condizionandone le prestazioni. Non è tranquillo Quagliarella, e lo si vede in campo, ma rimane un uomo troppo importante per pensare ad un futuro, almeno prossimo, senza il numero 27. Quagliarella deve però dimostrare di essere in grado di ritrovare la serenità, di ritrovare la forma e soprattutto se stesso. Solo allora riuscirà a sbloccarsi tornando, il Fabio Quagliarella di cui il Toro ha un estremo bisogno.


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