Seconda vittoria consecutiva in una partita difficile per il Torino di Ventura. Ma arrivano altri tre punti preziosi, che permettono alla squadra di superare quota 20 punti e di lanciarsi sempre di più alla conquista dell’Europa League. Ecco cosa è andato e cosa no nella sfida di ieri all’Olimpico.
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IL GOL DI VIVES: tanto di cappello, veramente. È la ciliegina sulla torta che ha portato, in settimana, alla firma del suo rinnovo contrattuale. Meritato. Anzi, meritatissimo. Lui, centrocampista 35enne, segna una rete da giovane attaccante in rampa di lancio. Uno scatto, al 92′, dopo aver giocato una partita di quantità e qualità. Uno scatto, si diceva, ad approfittare un errore decisivo di Maietta. Poi, un dribbling a Mirante e un tiro da posizione impossibile. È rete. E in quella rete c’è tutta la storia di Vives al Toro: difficile, ma esaltante. E non si vuole fermare qui: il Toro ha un altro leader in squadra. E dalla Serie B, si è conquistato una titolarità sulla quale in pochi potevano scommettere.
IL RITORNO ALLA RETE DI BELOTTI: non ne poteva più. Non vedeva l’ora di esultare con la maglia granata che ha fortemente voluto la scorsa estate. E ce l’ha fatta, facendo un movimento da attaccante vero (toccando anche col braccio, ammetterà lui, ma in maniera involontaria), tirando con il mancino sul primo palo e battendo Mirante. Era nell’aria, già pensando alla scorsa partita. Ora, non si vuole più fermare. La stagione dell’attaccante, davvero, comincia da qui.
L’ESULTANZA DI VENTURA AL GOL DI BELOTTI: una cresta, a imitare il Gallo. Ci teneva quasi più l’allenatore dell’attaccante nel vedere finalmente quell’esultanza. E non lo nasconde. Si è sempre esposto molto, Giampiero Ventura, per il suo numero 9: lo ha voluto in estate, ci ha lavorato parecchio, gli ha chiesto sacrificio, abnegazione e poi, poco per volta, i gol. Ieri ha cominciato a mettere una spunta anche sul terzo punto, Belotti, e Ventura ne è felice. E in quell’esultanza, prima individuale, poi di gruppo, si può notare il rapporto che il tecnico è riuscoto a instaurare non solo con i veterani, ma anche con i giovani giocatori. Il gruppo è compatto e coeso, e si è saputo gettare alle spalle un periodo negativo alla grande.
L’ATTENZIONE DIFENSIVA: con un Bologna che non osava superare la metà campo, il rischio era quello di non farsi trovare pronti quando chiamati in causa. Questo però non è accaduto: Glik e compagni, come a Bergamo, hanno saputo chiudere ogni spazio possibile, lasciando davvero poco alla – pur scarsa – iniziativa emiliana. Per la seconda volta consecutiva, il Toro non solo vince, ma non subisce gol. Una bella iniezione di fiducia per un reparto che era finito sotto esame, di recente.
FLOP
L’ATTEGGIAMENTO DEL BOLOGNA: difensivista, e ci può stare. Ma così è al limite del catenacciaro puro, cosa che danneggia soprattutto lo spettacolo. E infatti la partita di ieri è stata relativamente noiosa, e se c’è stato qualcosa di bello da vedere, questo era sicuramente grazie al Toro: che, pur a fatica, ci ha provato di più. I rossoblu hanno temuto troppo gli avversari, e ne sono rimasti scottati. La cosa che più fa godere i tifosi granata è che, una volta, di atteggiamento troppo remissivo o rinunciatario si parlava, sì, ma riferendosi al Toro.
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