Intervista a 360° per Giampiero Ventura, ospite alla “Domenica Sportiva”. Il tecnico è vicinissimo a un traguardo storico, quello delle presenze in panchina, superiori a ogni altro allenatore. “Quando sono arrivato” dice lui “c’era molta depressione e distaccamento del pubblico. In questi quattro anni ho lavorato con l’intenzione di riavvicinare i tifosi al Toro, ma al Toro vero. Già in passato ho auvto esperienze faticose: Cellino, per esempio, ma anche Zamparini. Cairo è stato invece una bella sorpresa. È un buon presidente che può diventare ottimo, ha avuto l’umiltà di mettersi in discussione, capendo che io avevo trent’anni di calcio alle spalle, lui tre. Ora è un grande presidenti, uno dei migliori della Serie A“
E dopo aver parlato dell’Inter (“sta facendo benissimo“) e della Roma (“non è quella del primo anno di Garcia“), l’allenatore si concentra sulla Juventus, che “ha cambiato marcia. Fanno risultati e hanno più convinzione, e sono tornati in lotta per lo Scudetto“.
E il Toro? Prima di tutto, i singoli: “Maxi Lopez? È un ragazzo intelligente e spiritoso. Quella del postpartita con la Roma era una battuta. Lui è arrivato lo scorso gennaio e ha inciso tantissimo. Quest’anno si è presentato leggermente in difficoltà dal punto di vista fisico: sta lavorando per tornare al meglio e noi lo aspettiamo. Deve dimagrire? Non dico questo, ma abbiamo una rosa ampia e tutti devono avere la loro possibilità. Lui non di deve accontetare, deve tornare a essere il calciatore che era dopo qalche anno di stop. In generale, penso che i calciatori debbano aver ben chiaro cosa vogliono diventare. Queii più giovani soprattutto, che sognano la Nazionale o di realizzarsi in squadre importanti, sono ora di fronte a un bivio: pensare di essere qualcuno o pensare a diventare qualcuno. Con buona parte degli uomini che ho avuto, ce l’abbiamo fatta, con altri no. bisogna prenderne atto: forse perché non ce la facevano, o forse per eccesso di presunzione“.
Si torna a parlare della Roma: “Parlare di rigori regalati al Toro penso sia un argomento da non toccare, visto il nostro credito (ride ndr). Manolas tocca il pallone, ma Belotti probabilmente non sarebbe caduto così. Penso comunque che non avremmo meritato di perdere”.