Niente derby, niente quarti di Coppa Italia: l’avventura del Toro Primavera finisce ancora prima di entrare nel vivo. Ieri la squadra di Moreno Longo ha esordito nella competizione, visto il piazzamento nello scorso campionato e il vantaggio di entrare in gioco direttamente agli ottavi, ieri è stata eliminata dal Genoa dopo 45′ ben giocati. Supremazia granata, occasioni (tra queste una traversa) e un gol subito al 42′ su un vistoso errore di uno dei suoi giocatori piĂą rappresentativi: Mantovani. I restanti 45′ restano un mistero per chi era in panchina, per gli stessi giocatori in campo, per chi ha seguito dalla tribuna o in tv. Impossibili da commentare e analizzare, perchĂ© la nebbia rende impossibile qualsiasi considerazione. A meno che non la si chieda al direttore di gara, unico a quanto pare ad aver valutato che non ci fossero gli estremi per sospendere l’incontro. 

Un peccato dover ridurre tutto ad una mancata decisione arbitrale il Toro non ha capitalizzato le occasioni del primo tempo, ha pagato a caro prezzo l’unico grosso errore commesso e si è poi trovato costretto ad inseguire. E a quel punto non serve l’immaginazione (quella è stata spesa totalmente per comprendere cosa sia accaduto sul terreno di gioco dal 10′ della ripresa in avanti) per comprendere come nella nebbia di Venaria sia stato piĂą facile difendere un risultato (ed è il caso del Genoa) piuttosto che riuscire a ribaltarlo. 

Questo è il rammarico di Longo, il rammarico del Toro: essere stati costretti a smettere di giocare dopo quasi un’ora. Una manna dal cielo per un Genoa che ha strappato una vittoria importante su un campo dove a nessuno era riuscita l’impresa di vincere. 
La testa ora è tutta al campionato: da oggi il pensiero è solo alla gara di sabato contro la Sampdoria.

 

 

 


Toro, oggi seduta a porte chiuse alla Sisport

La rassegna stampa del 10 dicembre 2015