Secondo tempo – Il Torino rientra in campo dagli spogliatoi tra gli applausi dei propri tifosi che provano con la loro voce a sostenere la squadra nel momento di difficoltà. Ma il copione della partita in campo non cambia, il Torino continua a faticare a costruire gioco, mentre l’Udinese si affaccia con pericolosità dalle parti dell’area granata. Al 9′ Padelli è bravissimo a chiudere lo specchio della porta a Edenilson. I ritmi bassi che continua a proporre il Torino nella prima fase fanno più volte arrabbiare i tifosi che iniziano a fischiare i vari retropasaggi all’indietro dei granata. Al 19′ l’Olimpico si accende: Wague, già ammonito, stende Quagliarella al limite. Secondo giallo per il difensore e Udinese che resta in dieci uomini. Ventura, che aveva già mandato in campo Avelar e Acquah al posto di Molinaro e Benassi, prova allora a sbilanciare maggiormente in attacco la squadra inserendo Maxi Lopez al posto di Bovo. Il Torino passa quindi al 4-3-3. Colantuono risponde arretrando il baricentro della propria squadra a protezione del risultato. Un atteggiamento questo che mette in difficoltà la formazione granata che fatica ancora in più a creare occasioni da gol. Nonostante l’inferiorità numerica l’Udinese ha, al 40′, l’occasione per chiudere la partita: dagli sviluppi di un calcio di punizione, Widmer sbuca nell’area granata e manda la palla di un soffio sopra la traversa. Si arriva così al 94′: in venitcinque minuti di superiorità numerica il Toro non riesce a creare nessuna occasione per pareggiare. Finisce 1-0 per l’Udinese tra i fischi e la contestazione dei tifosi.
Primo tempo – Ad accogliere il Torino all’Olimpico dopo la brutta prestazione nel derby c’è uno striscione in Maratona con scritto “Bruno, Annoni, Policano solo calci niente strette di mano”. Segno che i tifosi non hanno digerito i saluti e gli abbracci tra i giocatori delle due squadre al termine della partita dello Juventus Stadium. Un’altra dimostrazione di ciò arriva al momento dell’annuncio delle formazioni per Quagliarella sono piovuti fischi da parte di tutto lo stadio. Per cercare di ottenere una vittoria che possa permettere di far passare un Natale più sereno a tutto l’ambiente, Ventura decide di riproporre la coppia di attaccanti Belotti e Quagliarella. In difesa gioca invece Jansson al posto di Glik, Zappacosta sostituisce invece Peres (squalificato) sulla destra. Proprio il numero 7 è uno dei migliori tra i granata nel primo tempo: le sue accelerazioni mettono in difficoltà la retroguardia friulana in più di un’occasione. Ma a fare principalmente la partita è l’Udinese. Il Toro vive solo di qualche fiammata e di qualche ripartenza in contropiede, come quella che porta alla conclusione di Quagliarella al 19′, terminata di poco alta, e al destro di Belotti che viene ben parato da Karnezis. Questa è l’unica vera parata del portiere greco nei primi quarantacinque minuti, ben più impegnato invece Padelli che al 16′ è bravo a respingere un tiro di Di Natale e se le cava bene anche in un paio di mischie che si accendono in alcune azioni da calcio d’angolo. Al 40′ l’Udinese passa meritatamente in vantaggio con Perica, dagli spalti iniziano ad alzarsi cori che invitano i calciatori granata a tirare fuori gli attributi ma, fino al termine della frazione, non succede più nulla. Il Tor o va negli spogliatoi tra i fischi dei suoi tifosi e sotto di un gol.